19 aprile 2024
Aggiornato 10:30
La corporativizzazione dei diritti

Disservizi Fastweb e associazioni consumatori

«La questione, secondo i firmatari dell'accordo dovrebbe avere un aspetto positivo perché velocizzerebbe le soluzioni dei problemi»

Il gestore telefonico Fastweb fa sapere di aver raggiunto un accordo con le associazioni che fanno parte del Cncu (Consiglio nazionale consumatori e utenti presso il ministero dello Sviluppo Economico) per affrontare, in forma conciliativa e gratuita, i problemi con gli utenti dei propri servizi.

A parte la fase sperimentale dell'accordo, per un utente che avrà problemi con questo gestore telefonico, sarà sufficiente aderire ad un'associazione di consumatori (sembra che, superata la fase sperimentale, anche di associazioni che non fanno parte del Cncu) e adire il tentativo di conciliazione.

La questione, secondo i firmatari dell'accordo dovrebbe avere un aspetto positivo perché velocizzerebbe le soluzioni dei problemi.
Ma a nostro avviso non è così. Si tratta di una perdita di tempo e soldi per i singoli utenti. Infatti c'è già c'è il servizio di conciliazione -gratuito- dei distaccamenti regionali (Corecom) dell'Autorità delle Comunicazioni, a cui ognuno si può rivolgere senza dover far parte di una specifica associazione (quote di iscrizione, etc.).

Ognuno è ovviamente libero di fare gli accordi che crede con chicchesia, ma quando questo accade da parte di una istituzione (Cncu), con l'imposizione di dover essere membro di un'associazione per fruire di un diritto, questo si chiama corporativismo: cioè una giustizia e un esercizio dei diritti riservato solo a coloro che fanno parte di altrettanta corporazione, pagando in più, oltre a quanto già si paga come contribuenti.
Ovviamente, il nostro consiglio è di stare alla larga da servizi del genere che costano più del dovuto e non danno niente di più di quanto già la legge offra.