3 maggio 2024
Aggiornato 11:00
Temporali di forte intensità con rovesci di notevoli quantità di pioggia in pochissimo tempo

Allagamenti e frane nelle campagne

È quanto riferisce la Coldiretti nel sottolineare che a seguito dell'ondata di maltempo si segnalano danni e situazioni di difficoltà nelle campagne dove è caduta anche la grandine

Temporali di forte intensità con rovesci di notevoli quantità di pioggia in pochissimo tempo hanno provocato allagamenti di campi coltivati, frane e smottamenti. È quanto riferisce la Coldiretti nel sottolineare che a seguito dell'ondata di maltempo si segnalano danni e situazioni di difficoltà nelle campagne dove è caduta anche la grandine.

Le precipitazioni intense di novembre arrivano dopo che nei mesi precedenti si è verificato - sottolinea la Coldiretti - circa un terzo di precipitazioni in meno rispetto al periodo preso a riferimento dai climatologi (1971 – 2000): il calo di precipitazioni è stato del 40,7 per cento in meno ad ottobre, del 13,6 per cento in meno a settembre e del 49,4 per cento in meno ad agosto, sulla base dei dati dell'osservatorio agroclimatico dell'Ucea.

L’alternarsi di periodi di siccità con quelli di pioggia intensa è uno degli effetti dei cambiamenti climatici che si manifestano con una modificazione della distribuzione delle piogge e l'aumento dell'intensità delle precipitazioni. Una situazione che mette a rischio il 70 per cento dei Comuni italiani considerati a forte propensione di frane e alluvioni - prosegue la Coldiretti - che interessano oltre 21mila chilometri quadrati di territorio nazionale.

La caduta della pioggia per essere efficace e ristabilire le riserve idriche deve avvenire - sottolinea la Coldiretti - in modo costante e durare nel tempo, mentre i forti temporali, soprattutto se si manifestano con precipitazioni intense, rischiano di provocare danni poiché l'acqua che cade violentemente tende ad allontanarsi per scorrimento, portando con sé la parte superficiale del terreno e favorendo frane e smottamenti.

La caduta della neve invece - conclude la Coldiretti - consente di ripristinare le riserve idriche ed è destinata a portare generalmente sollievo all'agricoltura, secondo l'antico proverbio contadino «sotto la neve pane», tranne nei casi in cui il peso del manto nevoso non determini danni alle colture o alle strutture agricole come le serre o ancora la neve non renda inaccessibile l’accesso alle aziende per la consegna del prodotti deperibili e per l’alimentazione del bestiame.