«Altro che blocco, problema è regolarizzare lavoratori in nero»
CGIL: «Nostre proposte in assoluta controtendenza a scelte Lega»
«Altro che blocco dei flussi, il problema è regolarizzare i lavoratori immigrati che lavorano in nero». Così in una nota il segretario generale della Cgil Veneto, Emilio Viafora, in merito a quella che definisce «la presunta contrarietà della Cgil di Treviso al blocco di flussi di lavoratori extracomunitari e che sarebbe sostenuta dalla Cgil del Veneto».
Il problema, precisa ancora il segretario generale della Cgil Veneta, «è consentire ai lavoratori immigrati regolari che perdono il lavoro di avere parità di accesso agli ammortizzatori sociali ed un permesso di soggiorno di 2 anni che evita l’espulsione», così come, continua, «di riformare il meccanismo dei flussi per renderlo più aderente alle necessità del mercato del lavoro, in modo da governare l’immigrazione regolare e ridurre quella irregolare».
In questo senso, aggiunge Viafora, «la Cgil di Treviso, dando voce anche ad una richiesta avvenuta dalle associazione dei migranti che nei giorni scorsi hanno dato vita ad una manifestazione di protesta contro la Bossi-Fini, ha chiesto alle imprese e alle istituzioni locali di farsi carico di quei lavoratori messi in mobilità, CIGS o licenziati».
Queste, spiega il sindacalista, «sono persone che rischiano di essere come merce usa e getta in un intollerabile ed immorale mercato delle braccia. Non so se la Lega plaude a queste proposte, ma esse mi paiono - conclude Viafora - in assoluta controtendenza rispetto alle scelte che vorrebbe compiere il ministro Maroni e alle roboanti posizioni del ministro Bossi».
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