«Parola Crescita scompare, ormai si naviga a vista»
Lo dichiara il deputato Pd della commissione Bilancio, Francesco Boccia
»Ininterrottamente per 22 mesi, durante il governo Prodi, Tremonti e Berlusconi hanno spiegato agli italiani che con loro ci sarebbe stata una vera e propria rivoluzione di politica economica, basata sulla crescita.
Oggi, nella replica affidata a Vegas alla discussione generale sulla finanziaria , emerge la vera posizione del governo: crescita e imprese scompaiono dai suoi obiettivi». Lo dichiara il deputato Pd della commissione Bilancio, Francesco Boccia.
«In nome di una presunta stabilizzazione dei conti pubblici – continua Boccia - (che però non conosciamo nei dettagli dopo la crisi finanziaria) e dell'inemendabilità della finanziaria, si nasconde la vera intenzione del Governo: lasciare a Tremonti le mani libere d'intervenire dove e come vuole utilizzando le sole risorse disponibili: quelle del FAS e del Mezzogiorno per ogni esigenza del Paese».
»Ad oggi – conclude Il deputato Pd - il governo è intervenuto solo su questioni che riguardano gli interessi di pochi o di chi non è in stato di bisogno o necessità. Gli interventi fortemente voluti su Alitalia, Banche, Ici per i più ricchi, buco di Catania, da un lato mettono in evidenza la volontà di tenere le mani libere su tutto quello che si ritiene conveniente fare; dall’altro, la serie di no alla detassazione di salari, pensioni e tredicesime, oltre al muro contrario eretto da Tremonti sul credito d'imposta alle imprese, danno il senso della mancanza di volontà di sostenere i ceti medio-bassi e le imprese. La politica economica assomiglia molto a quella del 2001, con l'unica eccezione dei condoni. Speriamo di non dover subire, così come accade nel 2001 anche condoni giustificati dalla crisi».
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