28 agosto 2025
Aggiornato 09:30
Continua la lotta degli ex LSU di Ales contro il licenziamento di tutti i 430 lavoratori

ALES: delegati UILTUCS in sciopero della fame contro la chiusura

Da più di quattro giorni è iniziato lo sciopero della fame dei delegati della UILTuCS contro la chiusura di ALES ed il licenziamento di 430 lavoratori!

Continua la lotta degli ex LSU di Ales contro il licenziamento di tutti i 430 lavoratori, Società al 100% pubblica (70% Italia Lavoro, 30% Ministero Beni ed Attività Culturali), che svolge lavori commissionati dal Ministero Beni Culturali, lavori che vanno dalla manutenzione del verde alla custodia di importanti siti archeologici/culturali (Ostia Antica, Museo Capodimonte, Palazzo Reale di Napoli, ecc.) fino alla manutenzione di importanti biblioteche ed a lavori di segreteria.

La crisi della società,nata per stabilizzare una quota significativa di LSU (lavoratori socialmente utili), è esplosa con il taglio delle cifre erogate ad Ales dal MBAC per le commesse da svolgere: si è quindi aperto uno scontro tra i 2 soci, culminato giorni fa con la dichiarazione del Ministero dei Beni ed Attività Culturali di non poter più affidare commesse ad Ales.

Quest’ultima affermazione, se concretizzata, porterebbe alla chiusura della società ed al licenziamento di tutte le maestranze. Le lotte dei lavoratori, che rifiutano di ripiombare in uno stato di assoluta precarietà, guidate e sostenute dalle Federazioni nazionali Filcams Fisascat Uiltucs, si sono espresse con scioperi ripetuti ed assemblee fortemente partecipate. Ora alcuni delegati Uiltucs hanno iniziato lo sciopero della fame.

La UIL e la Uiltucs nazionali, nel riaffermare il pieno sostegno ai lavoratori in lotta della Ales, esprimono loro tutta la propria solidarietà a chi è costretto a ricorrere a queste forme estreme di lotta per difendere il posto di lavoro. La UIL e la Uiltucs ribadiscono infine la richiesta della convocazione con la massima urgenza di tutti i responsabili di questa situazione (Ministero del Lavoro, Italia Lavoro e MIBAC), al fine di trovare soluzioni e prospettive produttive che assicurino tranquillità a tutti i lavoratori di Ales.