5 maggio 2024
Aggiornato 03:30
Dopo denuncia dei consumatori

L’Antitrust invia una segnalazione al Ministero della Giustizia su asteimmobili.it

Codacons: «Per l’Autorità potenziale effetto distorsivo della concorrenza»

Nel mese di novembre del 2007 le associazioni ADOC, ADUSBEF, CODACONS e FEDERCONSUMATORI, inviarono un esposto all’Antitrust, segnalando alcune anomalie relative alla gestione telematica delle aste giudiziarie.

Nella denuncia le associazioni segnalavano come la società ASTEIMMOBILI.IT SPA, presentasse come esclusivi soci alcune delle più importanti banche italiane, e detenesse un potere enorme, perché poteva e può acquisire i fascicoli delle esecuzioni direttamente in Tribunale, come nel caso del Tribunale di Roma, dove Asteimmobili.it effettua sia la pubblicità delle aste giudiziarie su internet sia la digitalizzazione di documenti cartacei. E' facile pensare che tale incarico, compresa l'acquisizione dei fascicoli in Tribunale – scrivevano le 4 associazioni nell’esposto - sia svolto dalla Società a titolo oneroso, con un aggravio di spese per la Pubblica Amministrazione che non appare giustificato, sia da un punto di vista contabile sia da un punto di vista di opportunità (in quanto l'azione della società non garantisce nè imparzialità nè trasparenza). Infatti, le società bancarie proprietarie di Asteimmobili.it hanno un interesse che non può conciliarsi con quello pubblico. Evidentemente Asteimmobili.it vuole facilitare l'acquisto di immobili esecutati attraverso i mutui erogati dalle loro banche, le quali hanno interesse ad raggiungere il massimo profitto nel più breve tempo possibile.

L’Antitrust, dopo aver svolto le indagini del caso, ha comunicato ora di aver inviato una segnalazione al Ministero della Giustizia, «al fine di segnalare il potenziale effetto distorsivo della concorrenza derivante dall’affidamento diretto, senza il ricorso a forme di evidenza pubblica, dei servizi di gestione informatica di alcune fasi del processo civile esecutivo».
«L’Autorità ha segnalato al Ministero della Giustizia l’opportunità di adottare idonee azioni ed iniziative volte a garantire che, nei casi in cui la pubblicazione sui siti internet dei documenti previsti dall’art. 490 c.p.c. avvenga attraverso convenzioni – sia quando le stesse prevedano esclusivamente la gestione dei servizi di pubblicazione sia quando siano comprensive di ulteriori prestazioni, le parti delle suddette convenzioni vengano scelte nel rispetto delle regole di concorrenza e trasparenza proprie delle forme di evidenza pubblica così da garantire il massimo confronto competitivo e la tutela dei soggetti su cui gravano i costi dei predetti servizi»
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