Fp Piemonte: nuovamente in piazza lavoratori sanità pubblica
Domani presidio e manifestazione davanti alla giunta regionale
Nel mese di luglio I lavoratori della sanità pubblica (in Piemonte sono circa 47mila), hanno dato prova di straordinaria capacità di mobilitazione contro le norme contenute nel decreto 112 (ora legge 133), manifestando per riaffermare il valore insostituibile dello stato sociale e del Servizio Sanitario Nazionale pubblico e universale, per difendere la dignità di milioni di lavoratori e per salvaguardarne le retribuzioni.
La manovra economica del Governo non stanzia risorse sufficienti a rinnovare il Contratto Nazionale per il biennio 2008 - 2009. Le previsioni del governo si basano su un’inflazione del 1,7% per il 2008 e del 1,5% per il 2009; gli aumenti coprirebbero quindi per meno della metà l’inflazione reale. Il Governo deve stanziare le risorse, ivi comprese quelle per la contrattazione aziendale invece di ridurle unilateralmente e avviare la trattativa.
In proposito, i sindacati ritengono molto grave il silenzio delle Regioni, e temono che questo sia un avallo della politica del Governo sul lavoro pubblico e sul Servizio Sanitario Nazionale. A sostegno della vertenza FP CGIL - FP CISL - UIL FPL hanno deciso di continuare sulla strada della mobilitazione e per questo organizzano il presidio dei lavoratori della Sanità Pubblica del Piemonte mercoledì 15 ottobre, dalle ore 11.00 alle ore 13.00 davanti al Palazzo della Giunta Regionale in piazza Castello a Torino. Le Segreterie Regionali CGIL FP – CISL FP – UIL FPL hanno chiesto di incontrare la Presidente della Regione Piemonte, affinché solleciti il Governo e la Conferenza delle Regioni ad aprire il tavolo per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro.
Vogliamo lo stanziamento nella Legge Finanziaria di risorse sufficienti a rinnovare i CCNL ribadendo l’intangibilità del contratto nazionale su due livelli; la stipula di un accordo sul nuovo modello contrattuale che riconfermi l’unicità del modello per il lavoro privato e pubblico. Al termine di questa fase di iniziative, le Segreterie Nazionali hanno deciso di convocare, allo scopo di esercitare una maggiore pressione, una grande assemblea nazionale di 5.000 quadri e delegati RSU da svolgersi a Roma il 17 ottobre, nel corso della quale, sulla base dei risultati ottenuti dalle mobilitazioni attuate fino a quella data, si valuterà lo stato della vertenza e le conseguenti iniziative di lotta da assumere.
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