Damiano: «Normativa governo mette a rischio 60mila posti in P.A.»
«Per questo è necessario mantenere la vecchia normativa per consentire un assorbimento graduale di questi lavoratori, indispensabili per il funzionamento dei servizi»
«Quando si parla di precari nella P.A. è bene ricordare che non ci sono solo quelli del settore della ricerca, bensì tutti coloro che lavorano nella stessa P.A..
Nel caso di una mancata conferma di questi precari una stima attendibile parla di un impatto occupazionale negativo di circa 60mila persone. Per questo è necessario mantenere la vecchia normativa per consentire un assorbimento graduale di questi lavoratori, indispensabili per il funzionamento dei servizi.
Le norme che invece il Governo introduce peggiorano la situazione precedente. Quello che noi chiediamo è che il Governo ritiri il suo emendamento. Per quanto riguarda la norma sui contratti a termine, da me introdotta per i settori privati nel protocollo sul welfare e condivisa da tutte le parti sociali, essa si proponeva di salvaguardare l’occupazione.
Precisamente si prevedeva che dopo 36 mesi di attività con contratto a termine ed una sola proroga di 8 mesi, frutto di un avviso comune delle parti sociali, si stabilizzassero i lavoratori non lasciandoli a casa come vorrebbe fare il Governo. Con questo dispositivo abbiamo voluto impedire un uso sine die del contratto a termine e abbiamo favorito il principio della stabilizzazione dopo un lungo periodo di prova. Soltanto ispirandoci a questo principio, in continuità con quanto stabilito dal governo Prodi, si può dare una certezza occupazionale ai lavoratori precari della P.A.».
- 01/12/2016 Firmato il nuovo contratto dei metalmeccanici. Come vince il modello Marchionne
- 13/09/2015 Squinzi ai sindacati: «Contratti innovativi per tornare a competere»
- 13/09/2015 Furlan: «Dobbiamo lavorare da subito a nuovo modello contrattuale»
- 13/09/2015 «Intanto rinnoviamo i contratti, poi discutiamo»