28 agosto 2025
Aggiornato 07:30
Trasporti pubblici

Nicotra, PRC Lombardia: «Trasporto pubblico allo sfascio»

«Ieri un’altra giornata nera per i pendolari lombardi, ma secondo l’assessore Cattaneo la vera priorità (in vista dell’Expo) sono le strade»

Settanta treni, migliaia di pendolari bloccati ieri tra la stazione centrale di Milano e quella di Lambrate all’ora del rientro dopo una giornata di lavoro. Bloccati, e, come sempre, in una situazione resa più insopportabile per l’assenza di informazioni. Non è che l’ultimo episodio, in ordine di tempo, a mettere in evidenzia lo sfascio del trasporto ferroviario lombardo.

«Se a pagare il prezzo di questa situazione sono in primo luogo i pendolari che quotidianamente, da ogni angolo della regione, si muovono soprattutto verso Milano, tutti però paghiamo pesantemente le conseguenze di questo disastro, perché riguarda la regione più ricca, più trafficata e più inquinata d’Italia. Si tratta di un’emergenza nazionale», dichiara il segretario regionale del Prc Lombardia Alfio Nicotra.

«Occorre tornare urgentemente a investire nel sistema ferroviario e nel trasporto pubblico locale, in termini finanziari e di responsablità politica, prosegue Nicotra. «La scelta di privatizzare e di togliere risorse al servizio ferroviario, mentre cresce al contrario l’esigenza di potenziarlo e di rinnovarlo, ha ampiamente dimostrato di essere fallimentare.

«Purtroppo un’inversione di rotta appare impossibile, finché Berlusconi governerà questo paese e Formigoni sarà a capo di questa regione. Espressione e garanti dei gruppi di affari, al centro delle loro preoccupazioni mettono le grandi opere, strade, autostrade e TAV, non certo il trasporto pubblico, molto meno promettente dal punto di vista del profitto. E l'assessore alle infrastrutture e mobilità della Regione Lombardia, il varesino Raffaele Cattaneo, continua a ripeterlo in questi giorni: la vera priorità lombarda sono le strade, si prevedono almeno un centinaio di opere di qui all’Expo 2015.

«L’Expo si conferma così il nuovo volano di una politica sciagurata e di spericolate operazioni affaristiche. Il cemento farà ancora una volta la parte del leone nel piano per la mobilità regionale. Saranno i cittadini, l’ambiente, la qualità della vita e della mobilità a pagare il conto.