24 aprile 2024
Aggiornato 13:30
La Fondazione formerà 25 studenti con corsi teorici e pratici di durata triennale

Adi.art, l'accademia dove i giovani si «laureano» in artigianato

I «laboratori applicativi» si occuperanno del restauro di S. Maria del Poggio (VT)

Come conservare l’esperienza dei grandi maestri artigiani? Come continuare a valorizzare il patrimonio di sapere degli artigiani in pensione? Come trasferire alle generazioni future le loro conoscenze tecniche acquisite in anni di lavoro «a bottega»? Come salvaguardare le bellezze artistiche del territorio dando ai giovani un’opportunità professionale concreta che valorizzi, e non recida, il loro legame con la terra d’origine? Per rispondere a queste domande è nata a Soriano nel Cimino (VT) l’Accademia d’impresa per l’artigianato, il restauro e il territorio (Adi.art), promossa da Confartigianato Imprese, dall’Associazione nazionale anziani e pensionati (Anap) di Confartigianato, dal Comune di Soriano nel Cimino, dalla onlus Soriano Terzo Millennio, dal Consorzio dei maestri restauratori veneti (Carve) e da Artigiancassa. L’Accademia – avvalendosi della preparazione teorica di docenti qualificati nei vari settori del restauro, ma anche dell’esperienza pratica di grandi maestri artigiani - si propone di coniugare nella stessa figura professionale l’artigiano restauratore dotato di raffinata esperienza tecnica e l’artigiano imprenditore in grado di condurre la propria impresa con criteri gestionali e commerciali d’eccellenza.

La frequenza dell’Accademia, i cui corsi, a regime, avranno durata triennale (analogamente ad una sorta di laurea breve), sarà aperta ad un numero massimo di 25 studenti: giovani già in possesso di un diploma di scuola media superiore (qualsiasi indirizzo); stagisti universitari; artigianiimprenditori già avviati che intendono approfondire aspetti del loro lavoro dal punto di vista storico o tecnico; apprendisti artigiani che potranno imparare, da maestri artigiani e professionisti del settore, le tecniche e la storia dei materiali. Gli studenti saranno seguiti nel loro percorso formativo da tutor esperti che li guideranno nelle sei aree didattiche di insegnamento: culturale, imprenditoriale, tecniche di lavorazione, progettazione, stage aziendali e laboratori applicativi.

Nella prima fase, la sede delle «esercitazioni pratiche» sarà il complesso conventuale di Santa Maria del Poggio, presso Soriano nel Cimino. Il recupero della struttura, costruita nel XVII secolo e attualmente in stato di completo abbandono, richiede interventi restaurativi di ordine diverso: per questo si presta all’esercizio della multidisciplinarietà del mestiere artigiano. Essa comprende infatti una chiesa e un ex convento (prima carmelitano, poi francescano) che necessitano di soluzioni ingegneristiche e architettoniche strutturali. Gli affreschi degli interni e delle lunette del chiostro - interamente decorate con storie di San Francesco d’Assisi tratte dalle incisioni del 1594 di Francesco Villamena – così come le parti lapidee e lignee, richiedono invece metodologie restaurative di carattere artistico. Recuperata l’abitabilità degli spazi, il convento di Santa Maria del Poggio diventerà sede di Adi.art, ma anche un luogo a disposizione del Comune o di altri enti che ne facciano richiesta, per mostre, conferenze, proiezioni, laboratori didattici o semplici attività ricreative.

«Ci auguriamo – scrive il direttore generale di Adi.art Aldo Burratti nel documento di presentazione della Fondazione - che questo nuovo progetto, già in fase di start up, possa essere il «segnale» per una attenzione profonda e concreta del mondo istituzionale e di quello privato per dare ai giovani una Scuola che faccia del rischio d'impresa una sfida per mantenere il made in Italy a livelli di eccellenza e valorizzare quel bene infinitamente prezioso che è l’impresa artigiana, presente nel territorio con tutta la carica dell’impegno e della creatività umana. Da secoli in Italia questo è stata realtà invidiata, non a caso diffusa in tutto il mondo, in prodotti di oro, ceramica, vetro, legno, pietra, ferro e ogni altra materia che la fantasia e le mani sanno trasformare in originale bellezza».