PAM: «Aiuto italiano contro la fame nei Territori Palestinesi Occupati»
Si tratta del più consistente contributo diretto a una singola operazione del PAM in oPt dal 1999
A seguito di una recente verifica sulla sicurezza alimentare che ha indicato un brusco declino negli standard di vita dei palestinesi, causato dagli alti prezzi dei generi alimentari e dai redditi in calo, il governo italiano ha donato 11 milioni di dollari al Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite (PAM) per aiutare a fornire cibo a migliaia di affamati nei Territori Palestinesi Occupati (oPt).
Si tratta del più consistente contributo diretto a una singola operazione del PAM in oPt dal 1999; l’Italia è il terzo maggior donatore al programma del PAM nel paese.
«La donazione italiana giunge in un momento opportuno e di grande bisogno.
Ci permetterà di continuare a sfamare migliaia di famiglie vulnerabili e sostenere il mercato locale attraverso un progetto di ‘contante in cambio di lavoro’ realizzato nell’ambito del nostro programma di alimentazione scolastica», ha detto Christine van Nieuwenhuyse, Rappresentante del PAM in oPt.
I Territori Palestinesi Occupati sono uno dei 30 paesi maggiormente colpiti dagli alti prezzi internazionali. Dall’inizio del 2008, il prezzo della farina di grano, un elemento base nella vita palestinese, è cresciuto del 12 per cento in Cisgiordania e del 18 per cento nella Striscia di Gaza.
Anche i prezzi di altri beni di prima necessità hanno subito un aumento significativo.
Le famiglie povere palestinesi si sono ritrovate costrette a spendere il 66 per cento del loro budget familiare per coprire i bisogni alimentari giornalieri, diminuendo la quantità di cibo consumato e scegliendo alimenti di minore qualità. Questi sono solo alcuni dei risultati della recente Verifica Rapida Congiunta sulla Sicurezza Alimentare nel paese condotta dal PAM, dalla FAO e dall’UNRWA.
Una parte del contributo italiano andrà a supporto dei programmi di alimentazione scolastica del PAM, alla riapertura delle scuole. Il programma assiste circa 20.000 bambini delle elementari a Gaza, 40.000 bambini delle elementari e 16.000 bambini delle materne in Cisgiordania. I bambini delle scuole della Cisgiordania riceveranno pasti scolastici, costituiti da latte e biscotti preparati localmente nei panifici e nei centri femminili, nel contesto del progetto ‘contante in cambio di lavoro’
del PAM.
«Non stiamo solo cercando di eliminare la fame di breve termine aiutando i bambini a concentrarsi sugli studi, ma stiamo anche assistendo le famiglie colpite dalla crisi degli alti prezzi con progetti che favoriscano la creazione di reddito», ha detto van Nieuwenhuyse.
Il contributo italiano servirà inoltre al PAM ad acquistare 7.000 tonnellate di cibo destinate a circa 540.000 palestinesi non rifugiati e di recente disoccupati.
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