Il marchio DOP cambia finalmente colore
Soddisfazione di Agriturist (Confagricoltura) che da tempo sollecitava l’opportunità di una evidente distinzione dal marchio IGP
L’Agriturist (Confagricoltura) informa che - con il regolamento della Commissione (CE) n. 628/2008 del 2 luglio 2008 - l’Unione Europea ha finalmente posto rimedio ad un evidente errore di comunicazione: il marchio DOP, prima identico al marchio IGP (tranne che per la dicitura del riconoscimento trascritta all’interno) è ora evidentemente riconoscibile per il colore rosso della circonferenza esterna dentellata e del cerchio interno (in precedenza blu); resta il giallo nella corona circolare intermedia che contiene la dicitura «Denominazione d’Origine Protetta».
Fino al 1° maggio 2010, i produttori potranno esporre ancora il vecchio marchio per esaurire le confezioni già in circolazione.
La novità, peraltro fin qui scarsamente commentata dagli addetti ai lavori, ad avviso di Agriturist, non è di poco conto: restituisce infatti ai superiori requisiti d’origine del marchio DOP una evidenza che fin qui era stata trascurata dall’UE.
Soddisfazione per la decisione comunitaria viene espressa dal presidente di Agriturist (Confagricoltura) Vittoria Brancaccio: «Da sei anni Agriturist conduce, con il contributo del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, campagne di informazione sui prodotti riconosciuti DOP e IGP. Più volte, anche sulla base di sondaggi presso i consumatori, avevamo sollecitato la necessità di rendere ben visibile la distinzione fra il marchio DOP e il marchio IGP. Infatti la sola dicitura interna, spesso riprodotta con caratteri piccolissimi, e comunque in lingue diverse, non consentiva di valorizzare a colpo d’occhio la totale connessione con il territorio del ciclo produttivo richiesta dal riconoscimento DOP, rispetto alle condizioni parziali (solo alcune fasi significative del ciclo produttivo legate al territorio) richieste per ottenere l’IGP. Certamente il mercato risponderà positivamente a questa opportuna correzione, che rende più visibili i due livelli di garanzia previsti dal sistema delle denominazioni d’origine».
Attualmente i prodotti agroalimentari italiani che possono fregiarsi del marchio DOP sono 113, mentre quelli riconosciuti IGP sono 58, per complessivi 171. Le iscrizioni più recenti (2008) riguardano: il Pane di Matera (IGP), la Tinca Gobba Dorata del Pianalto di Poirino (DOP), la Cipolla Rossa di Tropea Calabria (IGP), il Marrone di Roccadaspide (IGP), il Cipollotto Nocerino (DOP).
Il quadro completo, per regione e per settore produttivo, delle specialità riconosciute DOP e IGP, si può leggere su www.agriturist.it. Dalle news dello stesso sito, si può scaricare l’opuscolo della campagna informativa in corso «Occhio ai marchi DOP e IGP! Certificano genuinità, origine, tradizione... e con l’agriturismo capisci perchè!» promossa da Agriturist con il contributo del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali.
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