3 agosto 2025
Aggiornato 19:01
Matrimonio e longevità

Il segreto della longevità? Il matrimonio: fa bene al cuore e allunga la vita

Alcuni scienziati inglesi hanno trovato una stretta relazione tra il miglioramento della salute cardiovascolare e il matrimonio. La vita di coppia allunga anche la vita

Il matrimonio allunga la vita e fa bene al cuore
Il matrimonio allunga la vita e fa bene al cuore Foto: Shutterstock

Se siete tra quelle persone che pensano di aver fatto male a sposarvi, ora dovrete ricredervi. Il matrimonio non è la tomba dell’amore, bensì un metodo per migliorare il proprio stato di salute. A suggerirlo è un recente studio condotto dall'Aston Medical School di Birmingham.

Ridotto rischio di infarti
Avreste mai pensato che la stessa persona che vi fa arrabbiare dalla mattina alla sera può anche proteggervi dall’infarto? Ebbene sì. Anche se verrebbe da pensare esattamente l’opposto, gli scienziati hanno notato che le coppie sposate hanno il 14% in più di probabilità di sopravvivere rispetto a un single.

Allunga la vita dei pazienti
E i benefici non si limitano alla prevenzione dell’infarto, pare proprio che una piccola parte del segreto di lunga vita sia racchiuso in un matrimonio. A detta dei ricercatori - che hanno condotto uno studio su larga scala – il matrimonio aumenterebbe anche la longevità. Il motivo è piuttosto semplice: abbatte i più importanti fattori di rischio: colesterolo elevato, diabete e ipertensione. Fattori che, sostanzialmente, sono anche alla base di infarti e ictus.

Lo studio
I ricercatori della Aston Medical School di Birmingham hanno utilizzato un particolare algoritmo denominato Algorithm Comorbidities, Associations, Length of Stay and Mortality (ACALM) che consente di definire l’insorgenza di una patologia (comorbidità), la sua associazione con determinati eventi, la durata del ricovero e la mortalità che si verifica durante lo studio. Durante la ricerca sono stati utilizzati i dati derivanti da un database di inglesi dal 2000 al 2013, coinvolgendo oltre cinquantamila persone che avevano il colesterolo alto e quasi settantamila affette da diabete di tipo 2.

I divorziati sopravvivono meno
Dai risultati è emerso, però, che non basta essere sposati per un po’ di tempo, bisogna esserlo per tutta la vita. Infatti anche i divorziati sopravvivono meno. «Matrimonio significa avere un coniuge a casa che dà sostegno emotivo e fisico a diversi livelli, che vanno dall'incoraggiare il paziente verso stili di vita più sani, aiutandolo a fare fronte alla sua condizione, al rispettare le cure. I nostri risultati suggeriscono che il matrimonio rappresenta la possibilità di essere supportati nel tenere sotto controllo i fattori di rischio per le malattie cardiache e, in ultima analisi, per sopravvivere convivendoci», spiega Paul Carter, autore dello studio. «La natura di un rapporto è importante e ci sono molte prove che stress e eventi stressanti della vita, come il divorzio, sono associati a malattie cardiache. Abbiamo scoperto che i pazienti divorziati con pressione alta o con un attacco cardiaco precedente avevano tassi di sopravvivenza inferiori rispetto ai pazienti coniugati con la stessa condizione».

Supporto psicologico
Uno dei motivi del miglioramento dello stato di salute è dovuto al supporto che offre il proprio coniuge. «Gli attacchi cardiaci sono eventi devastanti. È importante che i pazienti ricevano il supporto necessario per farvi fronte, da un coniuge, da un amico, da una famiglia o da chiunque scelgano di coinvolgere nella loro cura. I medici hanno bisogno di curare i pazienti in maniera olistica così come dovrebbero incoraggiare la frequentazione di gruppi di sostegno e corsi di riabilitazione», spiega Rahul Potluri, co-autore dello studio e fondatore di ACALM.

Benefici per i pazienti a rischio
«I nostri risultati sono ancora più interessanti per i pazienti con fattori di rischio cardiovascolari in quanto queste persone convivono con condizioni che aumentano il rischio di un attacco di cuore senza sperimentare sintomi. È importante che i pazienti con questi fattori di rischio pericolosi, ma evitabili, seguano le indicazioni dei loro medici per quanto riguarda», continua Potluri. Come è facilmente intuibile lo studio ha confermato qualcosa che già da tempo tutti sapevamo: il sostegno morale e la vicinanza sono un aiuto fondamentale per le persone che soffrono di malattie cardiovascolari. E i risultati si vedono.