12 settembre 2025
Aggiornato 16:00
Crisi Mediorientale

Gerusalemme: violenze e 34 feriti su Spianata delle Moschee

Scontri fra polizia e manifestanti palestinesi, 19 arresti. Fra i fermati vi è Hatem Abdelaker, consigliere del presidente palestinese Abu Mazen

GERUSALEMME - Ancora una giornata di violenze a Gerusalemme, dove la polizia israeliana ha usato granate assordanti e gas lacrimogeni per disperdere centinaia di manifestanti palestinesi che hanno lanciato pietre e bottiglie sulla Spianata delle Moschee.

34 FERITI - Il bilancio, secondo Amine Abu Gazaleh, della Croce rossa palestinese, è finora di 25 feriti fra i manifestanti, anche se nessuno in modo grave. Le ferite sono per lo più contusioni a seguito di manganellate e irritazioni dovute ai gas. La polizia ha invece riferito l'arresto di 19 palestinesi e il ferimento leggero di 9 agenti, il che porta il bilancio complessivo a 34 feriti.

TENTATIVO DI «CONQUISTA EBRAICA» - Fra i fermati vi è Hatem Abdelaker, consigliere del presidente palestinese Abu Mazen (Mahmoud Abbas) per le questioni relative a Gerusalemme. Dei capi religiosi islamici avevano chiesto ai fedeli di radunarsi stamattina sulla celebre Spianata per protestare contro quello che considerano un tentativo di «conquista ebraica». Il pattugliamento della polizia nella città antica era stato infatti rafforzato negli ultimi giorni dopo appelli fatti dai leader palestinesi a «difendere la Spianata della Moscehee». Secondo i media israeliani, un movimento ultranazionalista ebraico Eretz Israel Shelanou (La Terra d'Israele è nostra) aveva convocato un assembramento stamattina nella città antica per marciare verso la Spianata.

Il sito, su cui sorgono sia la moschea di Al-Aqsa che la c.d, «Cupola della Roccia» (moschea di Omar), è considerato come il terzo luogo più sacro dell'Islam dopo La Mecca e Medina, ed è il luogo più sacro per gli ebrei (che lo chiamano Monte del Tempio, perché vi sorgeva il tempio di Salomone).

STORIA - Il Monte prende il nome dal Tempio di JHWH, che vi fu costruito, secondo quanto riferisce la Bibbia, dal re Salomone nel X secolo a.C.; distrutto e ricostruito nel VI secolo a.C., e ampliato a partire dal 20 a.C. da Erode il Grande e dai suoi successori, fu infine distrutto dai Romani nell'anno 70.

Nella tradizione il Monte del Tempio è stato anche spesso identificato come Moriah, una montagna (o meglio serie di montagne) citate nell'Antico Testamento come luogo del sacrificio di Isacco, ma la effettiva collocazione di Moriah è oggetto di dibattito. Comunque, l'unico risalto attualmente visibile coincide con quella che è considerata la cima del monte Moriah.

Durante l'occupazione romana, sul sito sorse un tempio dedicato a Giove; in seguito fu anch'esso distrutto. Dopo la conquista musulmana (VII secolo), invece, furono costruite le grandi moschee ancora oggi esistenti.

Con la Prima Crociata il luogo fu occupato dai cristiani: nella moschea al-Aqsa stabilirono la loro sede i Cavalieri Templari, che presero il nome proprio dal risiedere sul sito dell'antico Tempio, mentre la Cupola della Roccia fu trasformata in chiesa. Con la riconquista musulmana di Gerusalemme, entrambe ritornarono alla loro destinazione d'uso originaria.

Dopo la proclamazione dello Stato di Israele nel 1948 e la guerra che ne seguì, il Monte del Tempio rimase nella parte araba di Gerusalemme (Gerusalemme Est); con la Guerra dei Sei Giorni del 1967 fu invece occupato dagli israeliani (insieme a tutto il resto della città), e tale è il suo stato fino ad oggi.