5 ottobre 2024
Aggiornato 08:00
Territorio & Imprese

Settore agroalimentare, Zilli: «Serve approccio attivo davanti a cambiamenti climatici»

Lo ha affermato l'assessore alle Finanze FVG, Barbara Zilli, a margine del convegno «Cambiamento climatico e sostenibilità: le risposte del settore agroalimentare» promosso dalla Fondazione Nord Est

TRIESTE - «I cambiamenti climatici prospettati per il tempo a venire e la stessa radicalizzazione degli eventi atmosferici cui stiamo assistendo in questi mesi ci stanno chiedendo un cambio di passo nell'approccio alle conseguenze negative di questi eventi sulle imprese che danno voce al nostro territorio».

Lo ha affermato a Udine l'assessore alle Finanze del Friuli Venezia Giulia, Barbara Zilli, a margine del convegno «Cambiamento climatico e sostenibilità: le risposte del settore agroalimentare» promosso dalla Fondazione Nord Est.

«La svolta che deve vedere impegnate in una forte alleanza imprese e istituzioni - ha rilevato Zilli - è di mentalità e vuol dire prima di tutto assumere una posizione attiva e non difensiva, preventiva e non passiva rispetto agli impatti meteorologici sempre più aggressivi che investono soprattutto - ma non solo (si pensi per esempio al turismo) - le imprese del settore agroalimentare. Gli strumenti che dobbiamo configurare sono di due livelli: di organizzazione logistico-produttiva e di carattere finanziario, per abbinare entrambi al grande lavoro che a monte l'Amministrazione regionale sta conducendo sul versante del dissesto idrogeologico».

Secondo l'assessore alle Finanze, «da un lato le imprese devono poter mettere in campo dotazioni logistiche e produttive capaci di contenere e mitigare il possibile l'effetto di forti piogge e prolungati periodi siccitosi; dall'altro dobbiamo raffinare gli strumenti finanziari che sono in grado di facilitare gli adeguamenti di strutture, impianti e strumentazioni anti-intemperie per le Pmi. Da questo punto di vista - ha rilevato Zilli - i Fondi europei sono la leva privilegiata cui fare ricorso, ma occorre favorire azioni di filiera e di settore che possono creare vantaggi collettivi».

«Saper prevenire - ha aggiunto l'esponente della Giunta Fedriga - è una risposta anche per le risorse pubbliche, perché costa molto di più riparare gli effetti dei disastri che rafforzare le difese del sistema produttivo. In altri termini - ha concluso Zilli - se la radicalizzazione climatica cui assistiamo assomiglia sempre meno a una somma di emergenze isolate, è necessario organizzare risposte strutturali per fortificare in ottica di sistema le imprese del Friuli Venezia Giulia». ARC/PPH/fc