20 aprile 2024
Aggiornato 00:00
Il caso

L'Ente fiera sempre in rosso: il Patto per l'Autonomia interroga

Il consigliere Massimo Moretuzzo interroga la Regione per capire cosa voglia fare per risanare la situazione

UDINE - «Ancora un bilancio in rosso per l'Ente Udine e Gorizia Fiere S.p.A., la cui situazione da tempo è caratterizzata da perdite significative e dalla ormai strutturata necessità di ricorrere alle riserve societarie per la copertura delle stesse perdite, al punto che il Comune di Udine ha annunciato di voler dismettere le proprie quote, la Camera di Commercio Venezia Giulia eserciterà, per le sue, il diritto di recesso e un altro socio, il Comune di Martignacco, ha ricevuto senza possibilità di scelta le quote precedentemente detenute dalla Provincia di Udine». Lo afferma in una nota il gruppo consiliare Patto per l'Autonomia.

«A fronte della situazione quanto mai indeterminata dell'Ente Udine e Gorizia Fiere S.p.A. tanto da un punto di vista economico e finanziario quanto dal punto di vista societario, è notizia di questi giorni che il Consiglio di amministrazione della Fiera si è detto pronto a dimettersi, il gruppo Consiliare del Patto per l'Autonomia interroga l'assessore alle Attività produttive Sergio Emidio Bini per sapere se, come e con quali tempistiche l'amministrazione regionale interverrà per sanare la difficile situazione economico-finanziaria di Udine e Gorizia Fiere S.p.A. La realtà fieristica regionale - prosegue il consigliere Massimo Moretuzzo - è di rilevanza strategica per l'intero tessuto economico del Friuli-Venezia Giulia e, in particolare, il quartiere fieristico di Udine rappresenta un nodo cruciale di tale sistema per molteplici motivi, non da ultimo per la sua posizione».

«Nell'interrogazione il Gruppo Consiliare chiede inoltre di sapere se vi sia un'idea di sviluppo e rilancio della Fiera di Udine e dell'intero sistema fieristico regionale (che l'assessore Bini ha evocato in più occasioni senza, però, esplicitarne i contenuti) e in che termini si intenda raggiungere la condivisione di tale processo di rilancio considerata la presenza di così tanti differenziati soggetti e interessi. L'attendismo della Regione in una situazione come questa - conclude Moretuzzo - è più simile a una lenta eutanasia che a una volontà di rilancio. Vorremmo sapere qual è la visione della Giunta regionale rispetto al futuro di un ente che è strategico per tutto il Friuli, a partire dall'utilizzo delle risorse già stanziate (circa 9 milioni di euro) e bloccate da dieci anni, che potrebbero essere riconvertite verso nuove forme di sviluppo dell'ente e delle sue strutture».