29 marzo 2024
Aggiornato 14:30
Solidarietà

Delegazione del Fvg in visita nell'Umbria terremotata che rinasce

Il presidente del Consiglio regionale a Norcia, Catelluccio e Foligno, dove ha potuto vedere il sostegno dato agli allevatori dalle genti friulane

UDINE - La gente friulana non dimentica, e non dimenticano neppure le istituzioni. Ciò che avvenne alle 21 del 6 maggio 1976 ha segnato il Friuli Venezia Giulia per sempre. Non è l'unica terra martoriata da un sisma, ma da allora è diventata per tutta l'Italia il simbolo della ricrescita e della nascita della Protezione civile. Una ricrescita segnata dal saper arrangiarsi da soli, ma anche da tantissimi atti di solidarietà giunti da tutto il Paese e dall'estero. Ecco allora che il presidente del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, Piero Mauro Zanin, ha accolto subito e con entusiasmo la possibilità di visitare i Comuni dell'Umbria più colpiti dal terremoto del 2016 e portare loro un segno di vicinanza concreta e attiva, a cominciare da Norcia e dalla frazione di Castelluccio, dove la popolazione ancora vive in strutture provvisorie mentre le attività economico-produttive stanno piano piano ripartendo.

Aiuto concreto delle genti friulane 

«E se lo possono fare - ha sottolineato la presidente dell'Assemblea legislativa dell'Umbria, Donatella Porzi, che ha fatto da Cicerone alla visita di Zanin - è anche grazie proprio all'aiuto dei friulani che non solo a parole non dimenticano, ma ci hanno portato la loro operosità con la ricostruzione di stalle e mense, nonché sostegno psicologico con la loro umanità e vicinanza morale. Siamo nella fase della ricostruzione - ha aggiunto la presidente Porzi - a cui dobbiamo dare gambe perché, dopo la fase in cui abbiamo tamponato le emergenze, ora dobbiamo pensare a una veloce ripresa, per questo chiediamo gli strumenti per poter essere completamente operativi da subito. Questo è ormai il terzo inverno che ci troviamo in questa situazione; le persone che vivono ancora nelle casette hanno bisogno di una prospettiva».

Le parole di Zanin

«Ciò che ho visto a Norcia crea un senso di smarrimento - ha commentato il presidente Zanin -. Ma questa gente sta reagendo e ha effettivamente bisogno di strumenti per ripartire, esattamente come abbiamo fatto noi. In questo lo Stato deve essere veloce, la burocrazia ha le sue regole ma non deve essere di ostacolo alla ricostruzione. Ciò che chiedono queste famiglie e queste imprese è solo poter rinascere, potersi riappropriare della vita di prima. Un aiuto concreto lo hanno donato agli allevatori e agli agricoltori di Norcia i Comuni della valle del But con la ricostruzione di un stalla altamente tecnologica, oggi operativa e dunque simbolo di una speranza che il Friuli ha già vissuto. Dobbiamo consentire anche a loro di ripartire, lo devono consentire le istituzioni con stanziamenti rapidi. Dobbiamo consentire anche a queste persone di ripartire più forti e non perdere il patrimonio che questa bella terra offre. Noi abbiamo già vissuto questo dramma e lo abbiamo superato, cosa che potrà fare anche l'Umbria se non ci lasciamo andare all'individualismo. Bisogna essere uniti e non solo nei momenti di massima difficoltà ma sempre, perché è vero che, come si suol dire, dall'unione nasce la forza».

La gioia degli allevatori

E di vicinanza speciale e persone stupende hanno parlato anche gli allevatori di Castelluccio a cui i friulani hanno ricostruito la stalla. «Ci hanno dato quello scatto che forse ci mancava - hanno detto -. Se Dio ci ha lasciati vivi vuol dire che dovevamo ritornare in banca, chiedere i soldi in prestito e ricostruire, tornare a vivere insomma, perché la vita è bella». In serata, il presidente Zanin, accompagnato dal consigliere regionale Franco Iacop, dal sindaco di Gemona simbolo del terremoto del Friuli, Roberto Revelant, e dal sindaco di Talmassons, Fabrizio Pitton, ha assistito a Foligno alla rappresentazione dello spettacolo 'Orcolat '76' di Simone Cristicchi, dedicato appunto al sisma di 42 anni fa.