28 marzo 2024
Aggiornato 23:30
cultura italiana

Roveredo, una sera d'estate incontrando gli autori

I riflettori si accenderanno su autori amati dal grande pubblico, accomunati da una istrionica capacità di comunicare a parole quanto hanno già affidato alla loro scrittura: Giampiero Mughini, atteso martedì 26 giugno, e Paolo Rumiz, in arrivo martedì 10 luglio

PORDENONE – Ritorna l’estate, con le sue lunghe sere, e ritorna il desiderio di uscire, di incontrare qualcuno, di trovare un tempo lento e leggero per ascoltare parole nuove, rinfrescare i pensieri, scoprire storie appassionanti. A Roveredo in Piano, una sera d’estate dopo l’altra per due martedì, un’occasione straordinaria per incontrare gli autori, conoscere i loro ultimi libri, ascoltare dal vivo i loro racconti con la seconda edizione di 'Una sera d’estate, incontrando gli autori', promossa dall’Amministrazione Comunale di Roveredo in Piano e a cura della Fondazione Pordenonelegge.it. Martedì 26 giugno e 10 luglio, alle 21.15 in Largo Indri (e in caso di pioggia nel Palasport Comunale), i riflettori si accenderanno su autori amati dal grande pubblico, accomunati da una istrionica capacità di comunicare a parole quanto hanno già affidato alla loro scrittura: Giampiero Mughini, atteso martedì 26 giugno, e Paolo Rumiz, in arrivo martedì 10 luglio, sono due personalità carismatiche della scena culturale italiana. L’ingresso e’ libero fino ad esaurimento dei posti, info 0434.1573100 fondazione@pordenonelegge.it.

I PROTAGONISTI DELLA MINI RASSEGNA - A Roveredo in Piano presenteranno le loro più recenti fatiche: ovvero «Che profumo quei libri. La biblioteca ideale di un figlio del Novecento», in libreria dallo scorso febbraio per Bompiani; e «La regina del silenzio», uscito a fine 2017 per La Nave di Teseo. Ma il filo rosso di questi libri sarà solo l’incipit per due incontri serali di straordinaria fascinazione: d’altra parte, spiega Paolo Rumiz, «la letteratura può sopravvivere solo se immette più oralità nella scrittura. La mia favola è nata oralmente, ascoltando le storie degli altri, raccogliendo briciole in giro per il mondo, rubando racconti. È una storia fatta per essere letta ad alta voce. Io ascolto sempre il suono di quello che scrivo».  E cosa dire di Mughini e dei suoi libri, messi in vetrina come le opere di una mostra? Il bello è proprio ascoltarlo mentre li racconta come in una telecronaca sportiva, e quando li descrive minuziosamente nella veste della loro prima edizione, perché quello è il momento in cui un libro arrischia la sua avventura nel mondo.

I LIBRI DI MUGHINI - Martedì 26 giugno si parte dunque con una vera dedica al libro di carta, quella di Giampiero Mughini che suona come una dichiarazione d’amore: «Che profumo quei libri. La biblioteca ideale di un figlio del Novecento» è un grintoso avamposto contro il fuoco battente dell’artiglieria digitale. Mughini ne converserà a Roveredo con Valentina Gasparet, curatrice di pordenonelegge scegliendo alcuni dei libri a lui più cari fra quelli della sua collezione dedicata al Novecento italiano, non necessariamente i più famosi e riconosciuti, anzi spesso i più obliqui, azzardati e trascurati dal grande pubblico. Tutti insieme compongono una bellissima biblioteca «ideale», arbitraria e soggettiva e talvolta spudorata, modellata dai capricci della memoria e a volte dalle sue malizie.

I PERSONAGGI DELLA SAGA DI RUMIZ - E martedì 10 luglio insieme a Paolo Rumiz, che dialogherà con il curatore di pordenonelegge Alberto Garlini, scopriremo i personaggi di una saga, «La regina del silenzio», capace di parlare anche al nostro tempo: Il malvagio re Urdal scende da Nord, invade la pianura dei Burjaki e proibisce loro ogni forma di musica. Con tre mostri - Antrax, Uter e Saraton — terrorizza la popolazione e nella terra dei Burjaki cala il silenzio assoluto. Mila, la figlia del valoroso cavaliere Vadim, ha il dono innato della musica e cresce ascoltando la melodia della natura. Con il suono della sua voce sfida il divieto di Urdal. Una storia senza tempo sulla forza dell’arte e del coraggio, sull’importanza di credere nel proprio talento, contro ogni forma di violenza.