27 aprile 2024
Aggiornato 02:00
domenica 25 marzo

Pordenone, a Palazzo Ricchieri in programma una visita guidata su "Il Pordenone"

Nel territorio pordenonese, oltre le pale d'altare delle Chiese di Torre e Vallenoncello e gli affreschi di Villanova, numerosi sono i centri che conservano affreschi dell’artista

PORDENONE - Al Museo civico d’arte di Palazzo Ricchieri è in programma per domenica 25 marzo alle 16.30 la visita guidata dedicata alle opere pordenonesi di Antonio de’ Sacchis detto 'Il Pordenone'. Si vuol così rilanciare con risolutezza e determinazione le strutture culturali cittadine e il patrimonio delle collezioni, partendo proprio dal più illustre pittore protagonista della storia dell’arte italiana. Infatti è considerato il precursore del manierismo a cui si ispirarono fra gli altri nomi celebrati come il Tintoretto, il Parmigianino, il Tiziano, conosciuto anche dal Michelangelo.

IL MAGGIOR ARTISTA FRIULANO DEL RINASCIMENTO - Le sue opere sono esposte in Italia, a Vienna, Budapest, New York e dunque...perché non approfondirne la conoscenza partendo proprio dalle sue opere conservato in città.? Giovanni Antonio de' Sacchis (Pordenone 1483/4-Ferrara 1539) detto Il Pordenone è stato il maggiore artista friulano del Rinascimento ed uno dei più importanti pittori italiani ad affresco della prima metà del Cinquecento. Nato a Pordenone, è figlio di Angelo un mastro muratore originario di Corticelle Pieve in provincia di Brescia, proprietario di beni immobili, terreni e rendite come appare da alcuni documenti. Il Pordenone ha svolto gran parte della sua attività in un territorio molto vasto, operando in diverse regioni dell'Italia settentrionale e centrale: Cremona (Ciclo della Passione nel Duomo), Cortemaggiore in provincia di Piacenza (Cappella Pallavicino nella chiesa dell’Annunziata), Piacenza (Basilica di S.Maria di Campagna).

PORDENONE COME TAPPA FONDAMENTALE DELLA SUA ARTE - Ma è nella sua terra d’origine dove è possibile ripercorrere le tappe fondamentali del suo percorso stilistico. In città molteplici sono luoghi ricchi di sue testimonianze pittoriche: il Museo Civico d’Arte custodisce fra gli altri la grande Pala di San Gottardo fra i Santi Sebastiano e Rocco, le portelle dipinte del fonte battesimale del Duomo, alcuni lacerti di affresco tra cui quelli provenienti dalla chiesa di S.Francesco e la Fuga in Egitto da una casa privata di Blessano di Basiliano; lo 'Studiolo del Pordenone' conserva una notevole decorazione ad affresco con scene mitologiche; il Duomo, il capolavoro Madonna della Misericordia e Santi (1515-1516) e l'affresco raffigurante San Rocco (1515-1518) il cui volto rappresenterebbe l’autoritratto dell’artista.
Nel territorio pordenonese, oltre le pale d'altare delle Chiese di Torre e Vallenoncello e gli affreschi di Villanova, numerosi sono i centri che conservano affreschi dell’artista: Travesio, Pinzano, Valeriano, Vacile, Gaio, Spilimbergo, San Martino al Tagliamento, Valvasone.
Si ritiene avesse un carattere impetuoso, ebbe tre mogli (Anastasia, Elisabetta Quagliati ed Elisabetta Frescolini) e la figlia Graziosa andò sposa a Pomponio Amalteo, già suo discepolo.