18 aprile 2024
Aggiornato 23:30
L'8 marzo 2017

Tutte le sfumature del rosa: 'intervista a tre' per la Festa della donna

Oggi abbiamo voluto fare un virtuale giro del mondo e abbiamo domandato a tre donne come questa giornata è vissuta nel loro Paese d’origine

UDINE – Serve davvero a qualcosa la Festa della Donna? (Che per altro è una ‘Giornata Internazionale’). È davvero ‘utile’ ricordarsi del ruolo del genere femminile una sola volta l’anno? Sfornare dati su dati (talvolta che vanno pure in opposte direzioni) in coincidenza dell’8 marzo? Insomma. Le domande che questa giornata solleva o suggerisce, non sono poche. A ognuno la propria risposta. Non è che ce ne sia una giusta o una sbagliata. Così come non c’è un modo giusto o sbagliato di festeggiarla (o non festeggiarla) questa giornata. Perciò, dopo aver domandato lo scorso anno a tre donne, ciascuna in rappresentanza di altrettante generazione, che cosa rappresentase per loro questa occasione, oggi abbiamo voluto fare un virtuale giro del mondo, e abbiamo domandato a tre donne come la Festa della donna è vissuta nel loro Paese d’origine.

Argentina
Partiamo dalla più lontana. L’Argentina. Quello stesso Paese in cui ripetutamente le donne sono scese in piazza al grido di #NiUnaMenos (Non una di meno). Una protesta che ha raggiunto proporzioni internazionali e che è montata, in diverse circostanze, a seguito di casi di giovani uccise brutalmente che hanno letteralmente scosso l’opinione pubblica. Proprio dall’Argentina, 26 anni fa, è arrivata in Fvg, Adriana, che per quasi metà della sua esistenza è invece vissuta nel suo Paese d’origine. Lì la Festa della donna «non si festeggiava fino a qualche anno fa», in tempi più recenti, ci ha spiegato, «questo giorno è dedicato alla lotta contro la violenza sulle donne». Una Paese, quello Sudamericano, in cui, secondo alcuni dati del 2015, ogni 30 ore una donna viene uccisa da un uomo. Nel 49% dei casi l'omicida è l’ex partner, nel 30% l’attuale compagno. Secondo Adriana ci sono due tipi di donne nel suo Paese, ciascuna che ‘ricopre’ altrettanti ruoli: «quello della casalinga, che subisce e accetta ogni aberrazione, e quella che invece decide di fare carriera arrivando in alto». Sta di fatto che nel Paese Latino balza subito all’occhio una certa differenza, quanto meno nelle abitudini: «non è comune vedere delle donne al bar o al ristorante, da sole. Normalmente ci si trova a casa di amiche o parenti. L’attaccamento alla famiglia è molto forte, e spesso limita le attività amicali».

Thailandia
A raccontarci cosa succede in Thailandia in occasione della Festa della Donna, c’è invece Thunnapat Khampila, bella 39enne, originaria di Nakhon Phanom, che vive in Italia da pochi mesi. Thunnapat Khampila ci racconta che «anche in Thailandia si festeggia la giornata internazionale della donna» e lo si fa all’incirca come in Italia. Generalmente vengono organizzati «convegni o meeting per affrontare la questione del rispetto per le donne». Secondo il ‘Gender Statistics, Social Statistics Division, National Statistical Office, Bangkok’ il ruolo e i diritti delle donne nello sviluppo della nazione thailandese non è ancora pienamente compreso e accettato nella società, benchè, come ci spiega Thunnapat Khampila «ora, rispetto al passato, la condizione del genere femminile è migliorante notevolmente. C’è una maggiore parità dei sessi e anche al Governo ci sono diverse donne». Sempre secondo l’ufficio nazionale delle statistiche thailandese uno dei fattori che influenza (negativamente) la partecipazione femminile in campo socio-economico è la mancanza di consapevolezza da un lato e i molti stereotipi dall’altro. Insomma, c’è ancora da lavorare, ma forse la strada giusta è stata imboccata.

Spagna
Anche nella vicina Spagna si festeggia l’8 marzo, ma «ci si fa semplicemente gli auguri, non c’è abitudine di regalarsi dei fiori o altro». Così ci spiega Ana. Mamma di 37, nata a Siviglia, e da quasi 4 anni in Italia. Quando le chiediamo del ruolo della donna nella Penisola Iberaica il sangre caliente si fa sentire: «Nel mio paese si dice che c'è uguaglianza. Eppure a livello domestico le donne sono sempre quelle che fanno il grosso. Nonostante questo c’è sempre meno differenza fra i generi. Detto questo, però ci sono femminicidi (tanti), e c'è ancora la prostituzione. Spesso le donne subiscono mobbing sul posto di lavoro, soprattutto quando ‘in stato interessante’». Non sono tante, quindi, le differenze fra i due Paesi ‘cugini’, Italia e Spagna. Però Ana ci tiene a precisare una cosa: «Personalmente non mi piace molto questa giornata. Preferirei non ci fosse. Mi accontenterei di zero femminicidi, zero prostituzione, zero violenza contro le donne e i bambini. Ma questa è la mia opinione personale». Forse Ana, aggiungiamo noi, sono in molte a pensarla come te.