29 marzo 2024
Aggiornato 08:30
La novità

Rivoluzione in cantina: dal 1° gennaio via i registri di carta

Tutta la documentazione sarà prodotta in via telematica. Confagricoltura Fvg organizza la formazione dei produttori 

UDINE - Dall’1 gennaio 2017, per prima in Europa, l’Italia farà 'sparire' dalle sue 60.000 aziende vitivinicole i registri di carta. Prende avvio, infatti, la 'dematerializzazione' dei registri che ogni azienda deve compilare e vidimare per mantenersi in regola nella propria attività produttiva. In pratica, le nuove norme (emanate nel 2014 e nel 2015) stabiliscono che, pur rimanendo in essere l’obbligo di registrare ogni passaggio che avviene dall’uva al vino, in quantità e qualità, lo si potrà fare esclusivamente in via telematica e non più cartacea, con un solo registro. A spiegare ai viticoltori regionali i dettagli dell’importante cambiamento, chiamata da Confagricoltura Fvg, a Palazzolo dello Stella, è stata Palma Esposito, responsabile delle produzioni vitivinicole e olivicole di Confagricoltura nazionale.

«Il passaggio non sarà semplice e, perciò – ha spiegato Esposito -, abbiamo chiesto al Ministero di monitorare con attenzione tutte le sue fasi, valutare i risultati della sperimentazione in atto e comportarsi di conseguenza. La via telematica è assolutamente auspicata e da percorrere, ma richiede i suoi tempi per essere correttamente imboccata. Confagricoltura, da parte sua, favorirà questi processi e supporterà il cambiamento anche tramite un’adeguata attività di formazione dei propri associati».

Oltre alla riduzione del numero di documenti cartacei da compilare e conservare, la nuova prassi consentirà di effettuare verifiche a distanza con meno controlli aziendali. I registri telematici, infine, saranno utilizzabili anche dai produttori di aceto, di bevande aromatizzate a base di vino e dai distillatori.