19 aprile 2024
Aggiornato 08:30
Auditorium della Regione a Pordenone

Bullismo e cyberbullismo, arriva una proposta di legge

Domani sera, ore 20.30, un incontro organizzato dal M5S Fvg. Modera la portavoce Frattolin: «Sempre più sentita la necessità di introdurre misure straordinarie per contrastare un fenomeno in forte aumento anche nel Friuli Venezia Giulia»  

PORDENONE - Bullismo e cyberbullismo: riconoscere, prevenire e contrastare il fenomeno. È questo il titolo dell’evento, organizzato dal gruppo del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale, che si terrà a Pordenone domani, giovedì 30 giugno, dalle ore 20.30 presso l’auditorium della Regione Fvg in via Roma, 2. Relatori della serata saranno il portavoce M5S alla Camera Massimo Enrico Baroni, il presidente del Tribunale dei Minori di Trento Paolo Sceusa - che ha collaborato alla stesura della proposta di legge depositata dal M5S in Consiglio regionale - e la psicologa e psicoterapeuta in formazione Olga Nardelli. Modererà l'evento la portavoce M5S in Consiglio regionale Fvg Eleonora Frattolin. «È sempre più sentita la necessità di introdurre con urgenza misure straordinarie per contrastare il cosiddetto bullismo, un fenomeno in forte aumento anche nel Friuli Venezia Giulia. Un vero e proprio allarme sociale per la nostra collettività» afferma la portavoce.

La proposta di legge avanzata dal Movimento 5 Stelle
La proposta prevede l'adeguamento della normativa esistente che punisce gli atti persecutori. «Con il nostro provvedimento vengono introdotti dei correttivi fondamentali. Per esempio - spiega Frattolin - si potrà fare richiesta al questore di ammonimento nei confronti di chi compie atti di bullismo. Questo ammonimento, compiuto dall’autorità di polizia al minore alla presenza dei genitori, sarà sicuramente avvertito come un forte deterrente. Il minore bullo avrà così una possibilità di ravvedersi senza incorrere nell'odierna automatica perseguibilità d'ufficio, motivo per il quale oggi spesso non vengono denunciati i minori responsabili alle autorità competenti. Inoltre sarà predisposto un piano di ri-orientamento del comportamento nell'istituto di appartenenza secondo le modalità ritenute più adeguate. Con questo intervento, successivo all'ammonimento – conclude Frattolin –, si vuole guidare il giovane verso una chiara percezione di quanto rappresenti un disvalore compiere atti persecutori».