Fiumicello ricorda Giulio e chiede la verità
Quasi 2 mila persone, in paese, hanno partecipato alla fiaccolata in memoria del giovane ucciso in Egitto: «era cittadino mitteleuropeo, pretendeva e difendeva equità. La sua morte non sia vana. Ma noi vogliamo capire».
UDINE – Nell’attesa di conoscere la verità sulla fine di Giulio Regeni, la sua Fiumicello si stringe attorno alla famiglia e dimostra la vicinanza a un ragazzo morto in Egitto nel nome della libertà di pensiero e di parola.
Domenica sera circa duemila persone hanno alla fiaccolata in memoria di Giulio. Il lungo corteo sotto una intensa pioggia è partito dal municipio e ha raggiunto il centro polifunzionale. Centro frequentato anche da Giulio. «Un filo ci unisce e manifesta la nostra forza, la nostra volontà. Giulio - ha detto il sindaco di Fiumicello Ennio Scridel - era cittadino mitteleuropeo, pretendeva e difendeva equità. La sua morte non sia vana. Ma noi vogliamo capire».
Questo il commento del parroco, don Luigi Fontanot: «Grazie Giulio per questo dono della tua vita e grazie per il gravoso e doveroso impegno che ci lasci, noi cercheremo di assolverlo al meglio, ma sappi che continueremo a chiedere il tuo aiuto. Come uomo di fede, che nei diversi incontri e colloqui che abbiamo avuto so che tu hai condiviso - ha proseguito rivolgendosi col pensiero a Giulio - devo dire grazie a Dio, Jhavé Padre, Allah o come vogliamo chiamarlo, grazie a Dio per averci dato Giulio».
Ora si attende l’ufficializzazione della data dei funerali di Regeni, che dovrebbero essere celebrati a ridosso del prossimo fine settimana. In questo modo, i tanti amici di Giulio sparsi per il mondo, avranno la possibilità di raggiungere il Friuli.
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