6 maggio 2024
Aggiornato 07:00
Emergenza immigrazione

Aumentano gli arrivi di migranti dalla Slovenia, e i poliziotti vengono mandati a Imperia

La denuncia del Sap, il Sindacato autonomo di polizia. Il segretario provinciale Tamaro: ​«C’è qualcosa evidentemente che non funziona nell’apparato: con queste decisioni dimostra di conoscere ben poco di quello che accade su questo territorio»

TRIESTE – Personale della Polizia di Stato di Trieste in ‘missione’ a Imperia, in Liguria. Il motivo? Per ‘esigenze connesse all’aumento del flusso migratorio di cittadini extracomunitari al confine italo-francese’. Così cita la circolare del ministero, facendo andare su tutte le furie il Sap, il Sindacato autonomo di polizia, in un momento in cui i confini con la Slovenia stanno diventando un vero e proprio colabrodo per l’arrivo di decine di migranti via terra ogni giorno.

La posizione del Sap
«Seppur di poche unità – spiega Lorenzo Tamaro – il Dipartimento ha disposto che operatori della Questura di Trieste siano aggregati a quella di Imperia per contrastare un fenomeno che proprio in questi giorni vede un aumento esponenziale degli ingressi attraverso il confine italo-sloveno in provincia di Trieste. E dire che da tempo il Sap – continua il segretario provinciale del Sindacato – denuncia il problema di questo canale di ingresso, ma il Ministero e una parte di politica sembrano sordi e ciechi, prima proponendo la chiusura del Settore di Polizia di Frontiera di Trieste, poi aggregando il suo personale all’Expo di Milano e ora addirittura mandando altro personale, in questo caso della Questura, a contrastare il medesimo fenomeno che qui stiamo subendo e che mette in affanno sempre di più la nostra provincia».

Per il Sindacato qualcosa non va
«C’è qualcosa evidentemente che non funziona nell’apparato – evidenzia Tamaro – con queste decisioni dimostra di conoscere ben poco di quello che accade su questo versante, malgrado i rapporti inviati dai vari uffici di polizia parlino chiaro e i fatti di cronaca che purtroppo riempiono ormai quotidianamente i mezzi di informazione locali, riecheggiando anche a livello nazionale. E dire che proprio il Ministro dell’Interno e il Capo della Polizia hanno più volte lanciato gli allarmi di possibili infiltrazioni terroristiche proprio attraverso la cosiddetta ‘rotta Balcanica’, quella passante anche attraverso questa cintura confinaria».
Per Tamaro è il momento di affrontare la questione sicurezza in modo serio, «con i fatti e non con proclami, spesso resi noti solo per tranquillizzare l’opinione pubblica».