20 agosto 2025
Aggiornato 09:00
Cinema novità

Giorgio Panariello attore drammatico in «Uno per tutti»

Un noir, diretto da Mimmo Calopresti, che fa riflettere sul rapporto genitori-figli e che scopre un inedito Giorgio Panariello che abbandona i panni di comico per vestire quelli di poliziotto

ROMA - Un noir raccontato con gli occhi di un figlio. «Uno per tutti», da oggi, giovedì 26 novembre, nelle sale, è un film che, tra accoltellamenti, roulette russa, prigioni e solidarietà, obbliga a riflettere con occhi aperti sul rapporto genitori-figli e, soprattutto, a fare i conti con il passato: «Stiamo vivendo in una realtà in cui tutti vogliono occuparsi del futuro - spiega Mimmo Calopresti - dimenticando i valori del passato. Invece c’è una capacità della memoria di proiettarsi nella vita delle persone e cambiarle. Non credo nella retorica del sogno: attenti a non finire negli incubi…».

La trama
Liberamente è ispirato all'omonimo romanzo del giornalista e scrittore Gaetano Savatteri. 
A Trieste, nel corso di una rissa, il diciottenne Teo accoltella un coetaneo, che è ricoverato in fin di vita. L'episodio fa riemergere un altro fatto di sangue di trent'anni prima, cui parteciparono Gil, il padre di Teo, e due suoi amici di un tempo: l'uno diventato poliziotto, l'altro medico, da tempo residente in Calabria.

Giorgio Panariello attore drammatico
Si è parlato molto di questo film nelle scorse settimane per la partecipazione di Giorgio Panariello, che ha abbandonato i panni del comico per il suo primo ruolo drammatico, quello di un poliziotto: «Quando Calopresti mi ha chiamato - racconta l’attore - mi sono immaginato in un ruolo da poliziotto americano, un detective pronto a tutto. Invece niente di tutto questo: il mio è un poliziotto vero, dalla vita normale, uno dalle rivendicazioni sindacali più che dalla pistola facile. E interpretarlo per me non è stato facile, ho dovuto abbandonare del tutto anche la gestualità esagerata del comico».