19 aprile 2024
Aggiornato 04:00
Vanity Fair

Ilary Blasi: «Mi vergogno di quelle foto»

«Avevo da poco compiuto 18 anni, mi proposero di posare a Lampedusa, dissi sì senza pensarci, non ci vedevo nulla di male»

ROMA - «Avevo da poco compiuto 18 anni. Ero reduce da Miss Italia e volevo sfruttare il momento. Mi proposero di posare a Lampedusa, dissi sì senza pensarci, non ci vedevo nulla di male». Ilary Blasi racconta così a Vanity Fair - che le dedica la copertina in edicola il 27 luglio - un suo vecchio servizio fotografico vagamente «scottante», che il settimanale di Condé Nast ha acquistato e deciso di pubblicare, non prima però di aver avvisato la showgirl, che ha sorpreso la redazione dando il suo assenso: «Va bene, usatelo. Però usatelo per raccontare alle ragazze che tutte possiamo fare una cazzata, ma non sempre c'è il lieto fine.»

Si pentì subito di avere accettato di fare quelle foto? «No. In quel momento mi interessavano i soldi, e mi pagavano bene. Mi sembrava una buona occasione per comprarmi la macchina. Invece, col senno di poi, era una fregatura che a distanza può anche fare male».

Perché? «Usate in un altro contesto, e con malizia, immagini come quelle possono essere dannose. A 18 anni sei una ragazzina e c’è il desiderio di sentirsi attraenti, desiderate. Basta dare un'occhiata ai profili di Facebook: quante sono quelle che postano immagini provocanti, e non per questo cercano avventure particolari? Ma è in quel momento che si deve fare attenzione a non esagerare. La seduzione è un’arma che bisogna imparare presto a manovrare con cura, perché c’è sempre il pericolo di lanciare un messaggio ambiguo.»

Riguardandosi oggi, che cosa prova? «Mi vergogno. Certo, ritirare fuori immagini vecchie di 12 anni non è un gran bel gesto, ma non ce l’ho con il fotografo, devo solo prendermela con me stessa: non avrei dovuto cedere al richiamo del denaro facile. D’istinto una vorrebbe cancellare le cazzate che ha fatto da ragazza, invece è più giusto ricordarsi delle proprie debolezze: aiuta a crescere».

Mentre era in vacanza a Formentera, approfittando di una finestra aperta sulla sua camera d’albergo, l’hanno fotografata seminuda, e quegli scatti sono finiti in copertina. Che effetto le ha fatto? «Sono rimasta male: quella è violenza. Spogliarmi per un servizio fotografico può non essere un problema, ma è un mio diritto scegliere se, quando e per chi. Ma questa volta mi è stata tolta la possibilità di mostrarmi con il decoro che adotto sempre in pubblico. Ero inconsapevole di quello che stava accadendo e non potevo difendermi: lo trovo grave, un colpo basso, e ci deve essere un limite.»

Anche suo marito era nelle foto, in mutande: lui come ha reagito? «È rimasto basito. Ma, sa com’è, per gli uomini è diverso: a lui può capitare di rimanere in mutande anche allo stadio».

Parlando di stadio: ultimamente, dalla Roma, a Totti hanno dato del pigro. Che ne pensa? «Dico solo che se Francesco non fosse uno stakanovista, si sarebbe ritirato da tempo tra allori e onori, chiudendo un ciclo unico. Non mi sembra che gli manchi nulla per vivere bene, ma lui sogna sempre un traguardo in più per i tifosi. Pigro? Suona proprio come un insulto».

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http://www.vanityfair.it/people/italia/2011/07/26/ilari-blasi-%C2%ABmi-vergogno-di-quelle-foto%C2%BB