28 marzo 2024
Aggiornato 23:00
Televisione

Raffaella Carrà: Lavoro a Raitre perché è una rete coerente

«Sulla terze rete mi ci ritrovo, su Raiuno ho trovato dispersione»

ROMA - «Quando Paolo Ruffini mi ha chiesto di partecipare al Concerto di Natale (di cui è autrice insieme a Sergio Japino, ndr) sono stata felicissima». Così Raffaella Carrà che sulla terza rete sta svolgendo un lavoro dietro le quinte: «Per ora il direttore di Raitre si accontenta che io scriva. Ma mi trovo bene a Raitre perchè è una rete coerente con sé stessa, a Raiuno invece ho trovato un entourage confuso». La conduttrice ha parlato, a margine della conferenza di presentazione del documentario A Slum Symphony, della sua prossima partecipazione ai programmi in onda su Raitre. Si è detta entusiasta per il film documentario che andrà in onda domani sera, realizzato in Venezuela in 5 anni: «E' un film bellissimo, conosco la realtà delle ranchitas, lì si spara che è una bellezza. Invece questi ragazzi vengono raccolti dalle strade dal Maestro Abreu e imparano a suonare uno strumento e si realizzano, se ci fosse il Premio Nobel per la musica io lo darei a lui».

RAI UNO «DISPERSIVA» - Ha spiegato poi il perchè della mancata realizzazione dei cinque speciali che sarebbero stati trasmessi dalla rete ammiraglia: «Su Raiuno ho trovato dispersione, un entourage confuso. Sergio (Japino, ndr) quando io dico no, e lo dico spesso, mi invita sempre a riflettere, stavolta invece ha detto no anche lui». Conclude ricordando i tempi dell'ultima edizione di Carramba: «Abbiamo fatto un prodotto di successo con quattro soldi in allegria. Ora ho trovato un'atmosfera non giusta. Io dico no perchè sono una persona libera, lo ero quando ero giovane e non ero nessuno, figuriamoci se non dico no adesso».