2 maggio 2024
Aggiornato 09:30
Diciotti

Dalla Diciotti alla Mole, Torino ospita due profughi: «Siamo la città della provvidenza»

I due uomini, entrambi eritrei, sono stati accolti al Cottolengo. A farsene carico sarà la Diocesi. Nosiglia: «Torino mostra il suo vero volto, siamo la città della provvidenza»

TORINO - Dalla Diciotti a Torino, dalla nave tanto discussa e dibattuta al Cottolengo: la Diocesi di Torino ha accolto due migranti eritrei provenienti da Rocca di Papa, luogo in cui erano stati trasferiti dopo lo sbarco dalla tanto discussa nave Diciotti.

MIGRANTI AL COTTOLENGO - I due eritrei sono arrivati all’arsenale della pace ieri sera, intorno alle 21, e saranno ospitati al Cottolengo. L’arcivescovo di Torino, monsignor Cesare Nosiglia, ha espresso tutta la sua soddisfazione: «Questo è il volto di Torino, la città della provvidenza». «Questo ritrovarsi e lavorare insieme su valori comuni di giustizia, solidarietà e amore è davvero una foresta che cresce, anche se sappiamo che fa più rumore un albero che cade. Sono certo e credo fermamente che il bene alla fine fa sempre breccia nel cuore di ogni persona e può innescare una emulazione, una sfida di solidarietà positiva e feconda di frutti per l’intera società» ha affermato Nosiglia. Eppure, se la storia dei due eritrei accolti al Cottolengo ha sicuramente un lieto fine, lo stesso non si può dire di tanti altri migranti della Diciotti «svaniti nel nulla»: sì, perché nonostante varie diocesi italiane avessero dato disponibilità di accoglienza, molti sono spariti del tutto allontanandosi di loro spontanea volontà dal centro della Caritas.