Stellantis, via altri 400 dipendenti. Il polo di Torino resterà centro di competenze ingegneristiche
Lo prevede l'accordo raggiunto tra l'azienda e i sindacati metalmeccanici, a eccezione della Fiom che non lo ha firmato. Confermate le assunzioni che saranno 130

TORINO - «Il Polo di Torino resterà un centro di competenze importante del gruppo nell'ambito della ingegneria, della ricerca e dell'innovazione, con un numero di progetti di ricerca e sviluppo destinato ad aumentare in virtù della fusione». Lo affermano Fim, Uilm, Fismic, Uglm e Associazione Quadri, che hanno raggiunto un'intesa con Stellantis sulle uscite del personale tecnico e di staff, non firmata dalla Fiom.
Le competenze ingegneristiche torinesi confluiranno nel 'battery hub' di MIrafiori, il centro per la sperimentazione e lo sviluppo delle batterie, che - sottolineano i sindacati - ben rappresenta il passaggio dalle attività tradizionali a quelle indotte dalla transizione verso l'elettrico. Le 130 assunzioni confermate da Stellantis interesseranno quasi tutte Torino.
Usciranno altri 400 impiegati, sindacati divisi
Altri 400 impiegati degli enti tecnici e di staff di Stellantis lasceranno il gruppo con uscite incentivate e volontarie, dopo i 310 per i quali era stato raggiunto un accordo attraverso i 'contratti di espansione'. Lo prevede l'accordo raggiunto tra l'azienda e i sindacati metalmeccanici, a eccezione della Fiom che non lo ha firmato. Confermate le assunzioni che saranno 130.
«Siamo di fronte a un ridimensionamento senza che ci sia un piano di rilancio per tutti gli stabilimenti italiani. Servirebbe invece un rilancio imponente della produzione e progettazione di auto da fare nel nostro Paese, ecco perché è urgente e non più rinviabile l'intervento del Governo» spiegano Simone Marinelli, coordinatore nazionale automotive per la Fiom-Cgil e Edi Lazzi, segretario generale Fiom-Cgil.
«Stellantis ha confermato tutti gli enti tecnici e di staff che in Italia contano circa 18.000 dipendenti» affermano Fim, Uilm, Fismic, Uglm e Associazione Quadri, che sottolineano il ruolo del Polo di Torino che «resterà un centro di competenze importante del gruppo nell'ambito della ingegneria, della ricerca e dell'innovazione, con un numero di progetti di ricerca e sviluppo destinato ad aumentare in virtù della fusione». I sindacati chiedono che il confronto prosegua per tutte le altre realtà del gruppo, da Sevel a Cassino, da Pomigliano alle realtà finanziarie e agli stabilimenti di meccanica e che l'azienda confermi definitivamente la costruzione della nuova Gigafactory a Termoli.
- 28/11/2018 Assessore e consiglieri a caccia dei furbetti senza biglietto: controllati 6000 Torinesi su tram e bus Gtt
- 28/11/2018 Nuova vita per Palazzo Durando di Villa, in via Garibaldi presto il cantiere
- 27/11/2018 Due Torinesi milionari mancati, sfiorato il 6 al Superenalotto
- 27/11/2018 Appendino prova la guida autonoma, l'auto passa con il rosso al semaforo