Tragedia alle Molinette, detenuto arrestato per mafia soffocato con un lenzuolo
Si trovava in ospedale ricoverato e prima di ieri non aveva dato segni che potessero far pensare a un gesto estremo. La vittima è Giacomo Cascalisci, 53 anni, arrestato a Roma lo scorso marzo
TORINO - Giacomo Cascalisci, 53 anni, definito in un’ordinanza di custodia cautelare come «capo indiscusso del sodalizio» protagonista di reati di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, armi ed estorsioni, aggravati dal metodo mafioso, era stato arrestato in seguito a un’operazione dei carabinieri a Roma contro «Cosa Nostra» nel marzo scorso. Nella giornata di ieri è stato trovato senza vita in una sala del reparto detentivo dell’ospedale Molinette di Torino dove era ricoverato. Era nel suo lettino con un lenzuolo attorno al collo e una maglia sopra a coprire tutto.
SUICIDIO? - Il primo referto parla di «morte per asfissia», anche se ancora deve essere eseguita l’autopsia che dovrebbe consentire di accertare se Cascalisci si sia tolto la vita da solo. Su quanto avvenuto è intervenuto anche il sindacato di polizia penitenziaria Sappe con il segretario regionale Vincenzo Santilli: «Ieri aveva partecipato alla normale attività e non aveva dato alcun segno di squilibrio: aveva fatto anche alcuni esami e consumato regolarmente il pasto serale», e poi prosegue, «questo nuovo drammatico suicidio evidenzia come i problemi sociali e umani permangono nei penitenziari, lasciando isolato il personale di polizia penitenziaria (che purtroppo non ha potuto impedire il grave evento) a gestire queste situazioni di emergenza».
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