Dal Venezuela al Regina Margherita per combattere la leucemia, la storia del 12enne Javier
La storia di Javier, il centesimo paziente in cura a Torino presso l'ospedale Regina Margherita di Torino grazie al programma dell'Associazione per il Trapianto di Midollo Osseo
TORINO - Javier ha 12 anni, viene da Caracas, la capitale del Venezuela, e ha compiuto un lunghissimo viaggio per raggiungere Torino, la città che lo ospiterà per i prossimi mesi. Nonostante la sua giovane età, questo ragazzo si trova oggi di fronte ad una sfida durissima: una sindrome Mielodisplastica, una patologia che può evolvere in leucemia se non si interviene in maniera efficace e tempestiva con le cure adeguate, che nel suo Paese, il Venezuela, attualmente non sono disponibili. Javier si trova in Italia proprio per guarire da questa malattia, che potrà affrontare grazie alle cure presso la Oncoematologia dell'ospedale Regina Margherita di Torino. Javieri, come ogni giovane, ama i social network ed è stato capace di usarli in maniera delicata e costruttiva, per raccontare la sua storia e la sua quotidiana lotta contro la malattia. I tanti video che ha pubblicato sul suo profilo Instagram (@javprado11) segnano ognuno un piccolo passo del duro percorso che lo ha portato sin qui.
Secondo le stime di Childhood Cancer International, ogni anno nel mondo sono circa 250.000 i bambini e gli adolescenti che vengono colpiti dal cancro infantile. Purtroppo, solo 6 su 10 hanno una speranza di sopravvivere a queste patologie, prima tra tutte la leucemia. Nei Paesi del Sud del mondo, come il Venezuela, questa percentuale rischia di essere ancora più drammatica, a causa della difficoltà di accedere alle cure specialistiche, in particolar modo al trapianto di midollo osseo, soprattutto per le molte famiglie che non hanno le possibilità economiche di sostenere spese molto ingenti nelle strutture private del Paese.
Per offrire una risposta concreta a questo bisogno, ATMO - l’Associazione per il Trapianto di Midollo Osseo – si impegna per garantire il diritto alla salute dei pazienti oncologici venezuelani ed italo-venezuelani, al fine di offrire loro una seconda opportunità di vita e ridurre il tasso di mortalità legato alle malattie onco-ematologiche in Venezuela, grazie ad un programma di cooperazione sanitaria internazionale che dà la possibilità ai pazienti del Paese sudamericano di curarsi in Italia e di sottoporsi a quelle tipologie di trapianto di midollo osseo che non è possibile realizzare in Venezuela.
Il programma è sostenuto dallo Stato venezuelano, grazie al contributo di PDVSA (Petróleos de Venezuela SA) e dalla sua nascita ad oggi, ha dato una speranza di vita a 482 pazienti, permettendo la realizzazione di 382 trapianti di midollo osseo.
Attualmente sono tredici le strutture sanitarie di eccellenza che collaborano al Programma di Cooperazione Sanitaria Internazionale di ATMO, tra cui la Città della Salute di Torino, uno dei primi Centri italiani ad offrire le sue cure ai pazienti di origine venezuelana. La collaborazione tra ATMO e la Città della Salute dura da più di dieci anni, tanto che Javier, l’ultimo arrivato, è il 100° paziente che viene accolto grazie a questo programma presso il Centro torinese, dove attualmente si trovano in cura altri 16 pazienti di origine venezuelana.
Grazie a questo programma ed alle cure offerte dal personale medico della Città della Salute sono state curate molteplici patologie riconducibili al cancro infantile, con una netta prevalenza della leucemia: infatti ben l’84% dei piccoli pazienti beneficiari del programma ha dovuto lottare contro questa malattia.
In poco più di 10 anni di vita del programma, ATMO e la Città della Salute di Torino hanno offerto la loro assistenza a 100 pazienti, di cui 83 sono stati sottoposti al trapianto di midollo osseo. Per alcuni di questi pazienti è stato necessario realizzare più di un trapianto, il che fa salire il numero totale dei trapianti a 98, di cui il 56% da donatore famigliare ed il 43% da donatori iscritti al Registro dei Donatori di Midollo Osseo.
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