Indennità e buoni pasto per «missioni» mai fatte: arrestati tre dipendenti dell’Agenzia delle Entrate
In tre sono finiti in manette perché ritenuti responsabili di aver indebitamente percepito utilità omettendo di effettuare le attività che avrebbero dovuto svolgere
TORINO - Questa mattina i carabinieri del Nucleo Investigativo hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di tre dipendenti dell’Agenzia delle Entrate di Torino, ritenuti responsabili di aver indebitamente percepito utilità omettendo di effettuare le attività che avrebbero dovuto svolgere.
REATI - Sono indagati in ordine ai reati di truffa aggravata, false attestazioni sulla presentazione in servizio (perché i tre timbravano il proprio badge, attestando di uscire per la missione, ovvero di essere rientrati dopo la missione che non avevano svolto) e falsità materiale commessa da pubblico ufficiale (in quanto entro il quadrimestre di riferimento predisponevano le schede di rilevazione, attestando di aver eseguito i sopralluoghi).
DEJAVU - I tre pubblici dipendenti appartengono all’Ufficio già interessato, per gli stessi motivi, da ulteriori due misure di custodia cautelare eseguite nel mese di giugno 2017, nei confronti di altri due dipendenti (ora licenziati). Nel caso attuale è stato accertato che i tre funzionari, nel periodo compreso tra luglio 2015 e luglio 2017, non eseguivano le missioni esterne, per le quali erano incaricati di volta in volta con disposizione dirigenziale, percependo perciò indebitamente, oltre alla quota parte di stipendio, anche le indennità di missione e i buoni pasto, concretizzando le stesse condotte precedentemente emerse a carico di altri due colleghi.
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