19 aprile 2024
Aggiornato 16:00
Polizia

YouPol, l’app della polizia per combattere spaccio e bullismo: come funziona

Da oggi a Torino è attiva YouPol, l’app che consente ai cittadini di inviare le segnalazioni di episodi di microcriminalità alla polizia: i dettagli

TORINO - Segnalare gli spacciatori via app, «denunciare» il comportamento di un bullo o un micro reato. Anni fa sembrava impossibile, oggi è invece reale grazie a YouPol, l’applicazione della polizia che consente ai cittadini di contattare direttamente le forze dell’ordine con uno smartphone e inviare le segnalazioni riguardo la microcriminalità.

COME USARE L’APP - Usare l’applicazione YouPol è semplicissimo: dopo averla scaricata, si può decidere di utilizzarla in forma anonima (per i più diffidenti) o registrandosi e condividendo i propri dati con la polizia. L’obiettivo è quello di inviare un messaggio di testo alle forze dell’ordine con la segnalazione, magari allegando foto, video e mappa del luogo in cui sta avvenendo il reato. Possibile anche inviare un link esterno, magari con il rimando a una notizia di cronaca uscita da un giornale o contattare telefonicamente il numero d’emergenza della polizia di stato.  Una volta inviata la segnalazione, l’utente riceve una notifica quando la quest’ultima viene presa in carico dalla Centrale Operativa della Questura più vicina. L’applicazione è disponibile su tutti i dispositivi Android e Ios, sia per tablet che per smartphone. Di fatto va a sostituire il servizio di sms poco utilizzato dalle ultime generazioni. Al lancio di YouPol, le parole del ministro dell’Interno Marco Minniti sono state chiare: «E’ uno strumento tecnologico, spetta a voi farlo vivere. L’app non ha lo scopo di creare spioni, ma cittadini consapevoli e partecipi del sistema di sicurezza».

YOUPOL A TORINO - YouPol è stata presentata a Roma lo scorso novembre, a Milano è già attiva e ha permesso di arrestare diverse persone, mentre a Torino è stata presentata questa mattina dal Questore Francesco Messina: «Per l’esito che ha dato durante la sperimentazione, riteniamo sia importante fenomeni che in qualche modo hanno contrassegnato le dinamiche della sicurezza nel nostro Paese. Parlo in primis del ‘bullismo’ o ‘cyber bullismo’ e dell’annoso problema dello spaccio di sostanze stupefacenti. Fino a oggi i risultati della sperimentazione, come detto, sono stati ottimi».