3 maggio 2024
Aggiornato 10:00
Guardia di Finanza

Maxi truffa da 25 milioni in uno studio di finti commercialisti, padre e figlio arrestati

Oltre a garantire lo 'sconto' dei debiti tributari, lo studio offriva una gamma diversificata di servizi illeciti. Circa 150 i clienti coinvolti

TORINO - Due torinesi, padre e figlio di 67 e 29 anni, sono stati arrestati dalla Guardia di Finanza di Torino con l'accusa di avere effettuato, tra il 2015 e il 2017, operazioni di indebita compensazione d'imposta per oltre 25 milioni di euro. I due si sono inoltre macchiati di emissione di fatture false, truffa, esercizio abusivo della professione e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

TRUFFA - Eseguite numerose perquisizioni anche nei confronti di altri undici indagati, uno dei quali è stato anche oggetto della misura cautelare dell'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Il sistema illegale disvelato dall’inchiesta ruotava attorno allo studio contabile gestito dagli arrestati. Circa 150 i clienti sono risultati coinvolti. Oltre a garantire lo 'sconto' dei debiti tributari, lo studio offriva una gamma diversificata di servizi illeciti. Tra queste la predisposizione di fatture per operazioni inesistenti su richiesta, la produzione di false buste paga per agevolare l'accesso a prestiti di denaro o la falsa attestazione di assunzione di cittadini extracomunitari. Il gip di Torino ha disposto per 8 di essi il sequestro di denaro, immobili, beni mobili e rapporti finanziari per 25 milioni.

PADRE E FIGLIO - Gli accertamenti, condotti dal Nucleo di polizia economico-finanziaria di Torino, sono stati avviati a seguito della denuncia di un cliente dello studio che aveva rilevato alcune anomalie su cartelle di pagamento ricevute per debiti erariali. Egli sosteneva infatti che aveva già provveduto a versare quegli importi per il tramite del proprio contabile. I finanzieri, dopo aver accertato l’omesso versamento di quelle somme da parte della società di consulenza fiscale al centro delle indagini, hanno rilevato l’esistenza di numerose posizioni irregolari nella compensazione di debiti tributari, tutte collegate a clienti del medesimo studio contabile. Ciò è stato reso possibile grazie anche a contestuali segnalazioni e alla collaborazione dell’INPS, dell’Agenzia delle entrate.