29 aprile 2024
Aggiornato 06:30
Ospedale Sant'Anna

Partorire a domicilio, storico traguardo per il servizio dell’ospedale Sant’Anna

Primo in Italia (e a oggi uno dei pochi pubblici) il servizio dell’ospedale torinese compie vent’anni. In totale sono stati 903 i parti

TORINO - Vent’anni. Da tanti anni l’ospedale Sant’Anna offre il servizio di parto a domicilio, il primo e ancora uno dei pochi pubblici in tutta Italia. Anzi, a dire la verità il primo parto è avvenuto 24 anni fa, tanti ne ha quello che allora era solo un neonato, ma il servizio nacque in modo ufficiale solamente nel 1997: le ostetriche raggiungevano le donne nelle loro abitazione su una vecchia Fiat 126, oggi sono due le ostetriche reperibili che seguono le donne in gravidanza e durante i parti a domicilio.

In questi vent’anni sono stati 903 i parti a domicilio. Il primo contatto con la donna in gravidanza avviene tra il primo e il secondo semestre e, in minima parte, al terzo mese. Delle 545 donne che sono risultate idonee al parto a domicilio, in 445 hanno iniziato il travaglio in casa ed in 368 hanno poi partorito nella propria abitazione: 112 (il 30% circa) erano al primo figlio, mentre 256 plurigravide. Dei 445 travagli iniziati a domicilio, 77 hanno richiesto un trasferimento in ospedale ed in 61 casi il parto è stato comunque spontaneo, mentre 13 sono stati i tagli cesarei. Nel post parto invece i trasferimenti in ospedale sono stati 19. Su 368 partorienti solo in 3 casi è stato necessario ricorrere all'episiotomia, un numero bassissimo rispetto alle percentuali nazionali. Il numero delle coppie che hanno accolto il loro bimbo in casa è cresciuto in modo esponenziale. Dai parti di quel lontano 1997 ne sono avvenuti mediamente una ventina l'anno negli anni successivi, con un picco di 31 gravidanze nel 2007 e 39 nel 2010.

Per garantire la massima sicurezza, i protocolli per il parto a domicilio seguiti dal servizio pubblico sono rigidissimi e basati su criteri oggettivi: la donna deve essere sana, deve avere meno di 40 anni e nessun intervento o malattia importante pregressi, la gravidanza deve essere fisiologica, insorta spontaneamente e non gemellare, il bambino deve essere sano e rispettare una curva di crescita armonica e non deve essere in posizione podalica.

Altro dato: le donne che hanno scelto di partorire a casa hanno un’età compresa tra i 30 ed i 40 anni, hanno una scolarità medio-superiore e sono al secondo figlio o oltre. Le famiglie che contattano il servizio del domicilio pubblico di solito vivono in città o in prima cintura. Per le abitazioni non esistono criteri particolari, se non l'accessibilità e la possibilità di raggiungere l'ospedale ostetrico ginecologico più vicino in 20-30 minuti. Inoltre, considerata l'importanza indiscussa del latte materno e dei suoi benefici per la salute di mamma e bambino, bisogna evidenziare che nei parti a domicilio seguiti dal Sant'Anna l'allattamento al seno è avvenuto nel 99% dei casi con successo ed è durato oltre l'anno di vita del bambino.
 
Uno dei principali punti di eccellenza del servizio di parto a domicilio è la continuità assistenziale. Le ostetriche del servizio seguono le coppie da subito, per tutti e nove i mesi di gravidanza, effettuano le visite a casa per tutto il periodo perinatale, fino a 40 giorni dopo la nascita. Queste settimane di visite e colloqui sono il tempo necessario perché si instauri un rapporto di fiducia, confidenza e conoscenza tra la coppia (con il papà coinvolto e protagonista sia delle scelte che del percorso) e le professioniste.

Recentemente, nell’ottobre 2017, il Comitato Percorso Nascita del Ministero della Salute ha elaborato le linee di indirizzo per la definizione e l’organizzazione dell’assistenza in autonomia da parte ostetriche alle gravidanze a basso rischio ostetrico (BRO) con l’obiettivo di incoraggiare soluzioni organizzative che rispondano non solo a criteri di qualità e sicurezza ma garantiscano una maggiore continuità dell’assistenza al peripartum.

I 20 anni di parto a domicilio, i quasi 10 del reparto di ostetricia a gestione ostetrica, il più recente Centro nascita si inseriscono in modo coerente, armonico e sicuro nei processi di riorganizzazione ed umanizzazione del percorso regionale, che ha introdotto strumenti innovativi e di qualità per l’assistenza alle donne in gravidanza come l’Agenda di gravidanza.