2 maggio 2024
Aggiornato 12:00
Corso Racconigi

Stop al suk del mercato di corso Racconigi: «Parcheggi per disabili contro gli abusivi»

Per combattere l'illegalità dilagante che si aggira tra le bancarelle del mercato, la Circoscrizione III chiede al Comune di Torino di impegnare in maniera urbanistica lo spazio non occupato dai banchi al fondo di corso Racconigi. Come?

TORINO - Torna a far discutere lo stato in cui verte attualmente lo storico mercato di corso Racconigi: preso di mira da venditori abusivi che si posizionano nell’ultimo tratto del corso all’incrocio con corso Vittorio Emanuele II. Il mercato appare così sempre "meno decoroso", lamentano i residenti in zona Cenisia che, durante la Commissione Commericio della Circoscrizione III, hanno affrontato il problema insime all'assessore comunale al Commercio Alberto Sacco.

ABUSIVISMO - Per combattere l'illegalità dilagante che si aggira tra le bancarelle del mercato, la Circoscrizione III chiede al Comune di Torino di impegnare in maniera urbanistica lo spazio non occupato dai banchi al fondo di corso Racconigi. Come? Disponendo dei parcheggi per persone con disabilità. Il tutto ovviamente accompagnato da una presenza costante dei vigili urbani a supervisionare il mercato. In questo modo si intende diassudere gli abusivi a posizionare i loro teloni a terra con la nota merce di dubbia provenienza. L'appuntamento è tra tre mesi in una Commissione in Circoscrizione per capire come, e se, siano cambiate le cose.

SUK - «Una delibera della Giunta Fassino consente di vendere al mercato materiale usato: ma gli stalli, una trentina, a questo scopo riservati si sono trasformati in qualcosa di molto diverso da un mercatino delle pulci. Spesso sotto il titolo di «merce usata» si vende tutt’altro», spiega il capogruppo dei Moderati, Silvio Magliano, preoccupato che il prestigioso mercato di Cenisia possa trasfortmarsi in un suk a cielo aperto, simile a canale Molassi o via Carcano. «È evidente che questa sperimentazione non stia portando i risultati sperati», prosegue Magliano, «Il processo di "barattolizzazione" che sta trasformando una storica eccellenza del quartiere in una sorta di suk bonsai va immediatamente fermato».