30 aprile 2024
Aggiornato 06:00
Storie di Torino

Le pietre d'inciampo di Torino, tanti nomi e tante storie su misteriose targhe d'ottone

In tedesco si chiamano Stolpersteine (Pietre di inciampo) e sono monumento diffuso e partecipato ideato dall'artista germanico Gunter Demnig, in memoria delle vittime del nazi-fascismo. Il progetto torinese intende quindi proseguire fino a quando perverranno delle richieste

TORINO - Una pietra, un nome, una persona. Cosa si cela dietro quelle targhe in ottone disseminate a ogni angolo della città, grandi poco più di un sanpietrino e con un nome e una data scritti sopra? Quale storia nascondono quelle iscrizioni e perchè sono state collocate proprio lì e non altrove? Spinti da queste domande vogliamo raccontarvi la storia delle "pietre d'inciampo" con l'idea che, anche noi, inciampando goffamente nei nomi di quelle persone, potremmo in qualche modo fare del bene al loro ricordo. Dopotutto, ce lo insegna lo stesso artista, «una persona è dimenticata solo se è dimenticato il suo nome».

PIETRE D'INCIAMPO - In tedesco si chiamano Stolpersteine (Pietre di inciampo) e sono un monumento diffuso e partecipato ideato dall'artista germanico Gunter Demnig, in memoria delle vittime del nazi-fascismo. L’idea è quella di produrre delle piccole targhe di ottone poste su cubetti di pietra che vengono incastonati nel selciato davanti all’ultima abitazione scelta liberamente dalla vittima. La targa riporta di norma l'iscrizione «Qui abitava…», il nome della vittima, data e luogo di nascita e di morte. In questo modo, il passante moderno che distrattamente cammina sulla pietra "inciampa" nel ricordo della persona che viveva quella casa e che, da un giorno all'altro, si è vista portare via tutto. Così, impercettibilmente, quasi per caso, la mente è costretta a uno stop e a fare un salto indietro al triste tempo delle deportazioni. Sono i singoli cittadini, le associazioni o chiunque desideri ricordare una vittima dell'Olocausto a richiedere la posa di una di queste pietre. Stolpersteine è il monumento dal basso più diffuso a livello europeo: sono state posate fino a ora oltre 50.000 pietre in tutta Europa; in Italia sono presenti oltre che a Torino, in diverse città fra cui Roma, Viterbo, Siena, Reggio Emilia, Meina, Padova, Venezia, Livorno, Prato, Ravenna, Brescia, Genova, L'Aquila, Bolzano, Ostuni, Chieti, Casale Monferrato è Teramo. E' possibile dedicare una pietra o avere informazioni sul progetto contattando il numero 011 01120796  o inviando una e-mail all'indirizzo pietredinciampo@museodiffusotorino.it.

RICORDO - Il progetto torinese in particolare nasce in risposta all’esigenza manifestata da alcuni cittadini di portare le pietre d’inciampo a Torino. Il Museo Diffuso della Resistenza, la Comunità Ebraica di Torino, il Goethe-Institut Turin e l'Associazione Nazionale Ex Deportati (Aned) - Sezione di Torino, hanno raccolto questa esigenza e, dal 2014, sono a lavoro per raccogliere le richieste e dare seguito negli anni alla posa delle pietre. L’auspicio è che in futuro si possa giungere alla posa del maggior numero possibile di pietre, collaborando così al raggiungimento dell’obiettivo di Gunter Demnig di dare voce e nome a tutte le vittime della deportazione nazista e fascista. Il progetto torinese intende quindi proseguire fino a quando perverranno delle richieste. Continueremo perciò a camminare per le strade della nostra città, inciampando, di tanti in tanto, nel ricordo di tutte quelle persone che hanno scritto, loro malgrado, una delle pagine più buie della storia moderna.