18 aprile 2024
Aggiornato 05:00
Urbanistica

Ex aree industriali, stop alla riqualificazione: il campo rom di corso Tazzoli non verrà smantellato?

La Giunta ha rimandato alcune scelte strategiche non in linea con gli indirizzi di revisione del piano regolatore. Lo Russo: «Cari abitanti della zona, il campo rom ve lo tenete ancora per un bel pò di anni. Per informazioni citofonare Appendino»

TORINO - La riqualificazione delle ex aree industriali può aspettare. Decisione a sorpresa quella presa dalla Giunta che, di fatto, ha letteralmente stoppato i programmi di riqualificazione delle ex aree industriali non in linea con gli indirizzi di revisione del piano regolatore. La delibera è stata approvata ieri mattina e nella prossima settimana dovrà passare al vaglio della Sala Rossa per il «sì» definitivo. Intanto, la decisione ha subito generato diverse polemiche nel mondo della politica torinese.

L'EX AREE INDUSTRIALI - E’ evidente come la visione dell’amministrazione sia diametralmente opposta rispetto a quella precedente. Il provvedimento riguarda i Programmi di Rigenerazione Urbana, Sociale e Architettonica (PRUSA) relativi all’ex area Thyssenkrupp e castello di Lucento (350mila metri quadrati tra corso Regina Margherita, via Pietro Cossa, via Pianezza e le sponde del fiume Dora), le aree a Nord e a Sud di corso Romania (965mila metri quadrati), la zona compresa tra strada del Portone, il confine con Grugliasco, corso Tazzoli, corso Tazzoli 215 interno e corso Orbassano (superficie complessiva di circa 150mila metri quadrati), e l’area compresa tra corso Bramante, corso Turati e la linea ferroviaria (uno spazio urbano che misura circa 110mila metri quadrati). Le tanto dibattute periferie, insomma.

LA POLEMICA - Guido Montanari, vicesindaco e assessore all’Urbanistica, spiega: «Vengono rimandate scelte strategiche di pianificazione per la riqualificazione di aree urbane di rilevante estensione che, fino ad alcuni anni fa, hanno ospitato complessi industriali e attività artigianali. Sono programmi di trasformazione urbanistica e destinazioni d’uso definiti dalla passata Amministrazione comunale, che risultano in contrasto con le indicazione contenute nell’atto di indirizzo per la revisione del Piano Regolare approvato nell’attuale consiliatura. E’ pertanto risultato indispensabile stralciare quelle deliberazioni e i relativi piani per poter, nei mesi a venire, progettare interventi in linea con il futuro Prg». La decisione di stoppare la riqualificazione delle ex aree industriali non è stata ovviamente accolta con favore delle minoranze. Stefano Lo Russo, capogruppo del Partito Democratico, avverte quali saranno le conseguenze pratiche di questa delibera: «In corso Bramante e Strada del Portone, significa autorizzare l’edificazione di due nuove piastre commerciali. In corso Tazzoli e Strada del Portone, il progetto revocato prevedeva il superamento del campo rom. Cari abitanti, il campo rom ve lo tenete ancora per un bel po’ d’anni. Per informazioni citofonare Appendino».