28 aprile 2024
Aggiornato 22:00
Meningite

Caso di meningite a Torino: cos'è la malattia infettiva e come riconoscerne i sintomi

La morte di Vittorio Bonetto, 25enne deceduto alle Molinette a causa della meningite meningococcica, ha scosso tutti. Che cos’è questa pericolosa malattia? E come riconoscerne gli eventuali sintomi? Lo abbiamo chiesto al SEREMI, servizio di riferimento regionale di epidemiologia per la sorveglianza, prevenzione e controllo delle malattie infettive

TORINO - In questi giorni, soprattutto dopo la scomparsa di Vittorio Bonetto, 25enne deceduto dopo una febbre altissima causata dalla meningite meningococcica, le domande sulla pericolosa malattia infettiva sono sempre più frequenti. L’invito che arriva dalla Regione è quello a non cadere nel vortice della psicosi: «In Piemonte non c’è emergenza sanitaria, la politica di vaccinazione resta rivolta ai soggetti più deboli. I casi di meningite da meningococco sono rari e in calo»

Le domande rivolte al SEREMI
Lecito però dare qualche informazione in più. Che cos’è la meningite? Come si previene? Come la si riconosce? Per questo motivo ci siamo rivolti al SEREMI, il servizio di riferimento regionale di epidemiologia per la sorveglianza, prevenzione e controllo delle malattie infettive. Grazie alla preziosa collaborazione della dottoressa Chiara Pasqualini, sono intervenuti nel nostro approfondimento la dottoressa Lorenza Ferrara, del SEREMI, e il dottor Franco Giovannetti, Referente vaccinazioni ASL CN2.

- Cos'è la meningite? A cosa può portare?
La meningite è un’infiammazione delle membrane (le meningi) che avvolgono il cervello e il midollo spinale. La malattia è generalmente di origine infettiva e può essere causata da virus, batteri o funghi. Le forme batteriche sono rare ma gravi, e possono avere anche conseguenze fatali. I batteri che più frequentemente causano le meningiti sono il meningococco, il pneumococco e Haemophilus influenzae (nonostante il nome, non ha nulla a che fare con l’influenza). L’epidemia attualmente in corso in Toscana è dovuta ad un tipo particolare di meningococco, il cosiddetto sierogruppo C.

- Come si trasmette il batterio?
La trasmissione avviene attraverso le goccioline nasali e faringee emesse parlando, o tramite la tosse e gli starnuti, da soggetti infetti o da portatori sani del batterio. Il periodo di incubazione è in media di 3-4 giorni. Normalmente è necessario un contatto stretto e prolungato perché abbia luogo la trasmissione del batterio.

- Quali sono i soggetti più inclini a contrarre la meningite da meningococco?
Le persone che vivono e dormono in ambienti comuni, come gli studenti nei dormitori universitari o le reclute, hanno un rischio più elevato di meningite da meningococco. Altri fattori di rischio sono l’età (i bambini piccoli, gli adolescenti e i giovani adulti), la stagionalità (più frequente tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera), il fumo e l’esposizione al fumo passivo e infine alcune patologie, come la presenza di altre infezioni delle prime vie respiratorie o alcune immunodeficienze.

- Come riconoscere la meningite? Quali sono i sintomi principali?
Le meningiti batteriche hanno generalmente un esordio improvviso con febbre alta, brividi, malessere, prostrazione, irrigidimento del collo, con difficoltà a flettere il capo in avanti, forte mal di testa, vomito o nausea e piccole emorragie puntiformi sulla pelle. In presenza di queste manifestazioni è necessario consultare un medico.

- Sono consigliati vaccini specifici per contrastare il batterio?
Sono disponibili vaccini per la prevenzione delle infezioni da Haemophilus influenzae di tipo b (Hib), da meningococco)di tipo A, B, C, Y, W135 e da alcuni sierotipi di pneumococco, efficaci già nel primo anno di vita.