Boom di influenza, ospedali torinesi al collasso: rivolto appello alle cliniche private
I direttori generali delle Asl hanno chiesto alle cliniche private di accogliere parte dei pazienti ricoverati negli ospedali. Se l’epidemia non dovesse ridurre la propria intensità si potrebbe addirittura arrivare a un blocco parziale delle attività chirurgiche
TORINO - L’influenza mette in ginocchio il sistema sanitario piemontese. Parlare di vero e proprio tilt è ancora prematuro, ma i pronti soccorso dei vari ospedali torinesi sono ormai saturi e dei provvedimenti vanno presi in fretta visto che l’epidemia sembra non concedere sconti. Nel ventaglio delle soluzioni possibili, quella ritenuta maggiormente efficace nell’immediato è l’appello degli ospedali alle strutture private, alle cliniche con posti letto non utilizzati.
Ricorso ai posti letto privati o rischio stop attività chirurgiche
Sono stati i direttori generali delle Asl, su invito dell’assessorato alla Sanità, a rivolgersi alle cliniche private-accreditate per trasferire i pazienti ricoverati negli ospedali che hanno superato la fase più critica delle rispettive malattie ma necessitano ancora di cure in reparti adeguati. Insomma, una conversione del posto letto privato in posto letto pubblico, come previsto dalla delibera regionale di fine dicembre. La decisione di ricorrere a questa soluzione rappresenta un primo step, perché qualora l’epidemia non dovesse ridurre la propria intensità si potrebbe addirittura arrivare a un blocco (parziale) delle attività chirurgiche. Cosa che in parte sta già accadendo, proprio perché le strutture ospedaliere non riescono a gestire i tanti nuovi arrivi ai pronti soccorso.