29 marzo 2024
Aggiornato 12:00
Fondazione per la Cultura

E' ufficiale: Fondazione per la Cultura chiude, ma Fassino attacca Appendino

La conferma è arrivata in Sala Rossa insieme ai programmi futuri. L’ex sindaco però non è d’accordo: «State sbagliando e lo fate solo per spirito punitivo, non per risparmiare sul personale

TORINO - La conferma è arrivata, la Fondazione per la Cultura ha i giorni contati. A dirlo senza troppi giri di parole è l’assessora Francesca Leon che in Sala Rossa ha comunicato le intenzioni della sindaca Chiara Appendino: «Sì, intende chiudere la Fondazione». Il futuro è anche già stato delineato: ci sarà un accorpamento di funzioni, con la creazione di un ufficio manifestazioni con un funzionario dedicato agli eventi organizzati dalla Città, uno per quelli organizzati da terzi, un terzo invece si occuperà delle sponsorizzazioni. «La riorganizzazione in corso, già approvata dalla Giunta», ha aggiunto Leon, «nei primi mesi del 2017 vedrà l’assegnazione degli incarichi dirigenziali e delle Posizioni Organizzative. La procedura non comporterà soluzioni di continuità né danni o interruzioni delle attività».

L’intervento di Fassino: «Quello che fate è sbagliato»
Contrario a quanto deciso dalla Giunta comunale è l’ex primo cittadino di Torino Piero Fassino che, nel novembre 2012, aveva voluto la nascita di Fondazione per la Cultura per avere uno strumento operativo nella realizzazione di progetti culturali con il compito anche di fare attività di fundraising. «Quello che state facendo è sbagliato», ha tuonato Fassino guardando in faccia l’assessora Leon, «nei suoi quatto anni d’attività la Fondazione per la Cultura ha organizzato molti dei principali eventi culturali della Città come Biennale Democrazia, Mito, Jazz Festival, Classic Festival, To Days e Natale coi Fiocchi, e ha raccolto oltre 20 milioni di euro. Per ognuno di questi anni l’apporto della Città non è mai stato superiore ad 1,5 milioni di euro. Senza questa attività di fundraising gran parte di quelle attività non sarebbe mai stata realizzata». E sul risparmio di soldi l’ex sindaco entra a gambe tese: «Chiudete la Fondazione solo per spirito punitivo, non per risparmiare sul personale, in tutto sono cinque persone, che rientrerà comunque tra quello del Comune, non per ragioni di qualità  perché non avete alcuna garanzia che il personale degli uffici abbia l’esperienza necessaria per svolgere quelle funzioni, la chiudete perché ne avevate fatto una bandiera politica e, a fronte della attuale rapida omologazione della sindaca al ‘sistema Torino’, vi serve una foglia di fico».