Lo sapevate? Dietro la Gran Madre e piazza Vittorio Veneto c'è la mano di Napoleone
Oggi è una dei luoghi più frequentati di Torino, ma piazza Vittorio Veneto non è sempre stata così. Fino a 200 anni fa era completamente diversa e la Chiesa della Gran Madre non esisteva ancora
TORINO - Chiunque passi da Torino sa che tra le cose da vedere c’è la Chiesa della Gran Madre di Dio, a due passi da piazza Vittorio Veneto e cioè dal centro cittadino. Una costruzione nata meno di 200 anni fa, che alle spalle ha una storia che la maggior parte dei torinesi non conosce ed è tanto particolare da dover essere raccontata.
Piazza Vittorio quando non era ancora piazza Vittorio
Partiamo da qui, quando agli inizi del 1800 piazza Vittorio Veneto non era che lontanamente ciò che noi vediamo oggi. Non c’era l’asfalto, non c’erano centinaia di persone che la percorrevano ogni giorno. Non era altro che una riva suburbana a pelo d’acqua dove non era difficile incrociare qualche lavandaia. A dirla tutta era assente anche il ponte che oggi collega la piazza con la Chiesa della Gran Madre (inesistente a inizio 1800), fu fatto da Napoleone che facendo utilizzare le macerie delle mura cittadine diede vita al primo tratto dei Murazzi e innalzò i camminamenti. Ora ci si potrebbe chiedere: «Cosa c’entra Napoleone con la Gran Madre?». C’entra eccome. Il tempio infatti fu eretto per festeggiare il ritorno del re Vittorio Emanuele I di Savoia (20 maggio 1814) dopo le ritirate degli eserciti dell’imperatore francese.
Il ponte, la piazza e la Gran Madre
Ormai da luogo quasi inesistente di Torino, piazza Vittorio Veneto cominciava sempre più a diventare un punto nevralgico della città. Furono costruiti i primi caseggiati e poi la Gran Madre, oggi uno dei più importanti luoghi di culto cattolici di Torino, all’epoca eretta per celebrare il ritorno al potere della dinastia sabauda, anche se per alcuni il suo posizionamento strategico venne scelto perché i Savoia non demolissero il ponte che tanto ricordava l’invasore francese. Con il passare degli anni piazza Vittorio Veneto è diventata una delle più importanti della città e oggi si estende su un’area di quasi 40mila metri quadrati. La fama della piazza crebbe nel periodo fascista perché utilizzata ampiamente per le adunate militari e gli eventi ufficiali come la visita di Benito Mussolini e, successivamente, per fare la sfilata dopo la Liberazione di Torino. Solo negli anni ’60 del 1900 diventò simile a come la conosciamo noi oggi grazie all’installazione dell’illuminazione con quei tipici e caratteristici lampioni con braccio a cornucopia. Da qualche anno, con i tanti locali aperti anno dopo anno, piazza Vittorio Veneto è diventato luogo di Movida (grazie anche alla vita dei Murazzi) e di ritrovo di migliaia di ragazzi, soprattutto nei fine settimana. Ragazzi che forse non sanno la storia che abbiamo appena raccontato.
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