20 aprile 2024
Aggiornato 04:00
Storie di Torino

Palazzo del Diavolo, tra morti misteriose e leggende

Il Palazzo del Diavolo è uno dei simboli più conosciuti della Torino magica. Dietro il suo portone si celano storie davvero inquientanti

TORINO - Chi conosce le leggende della Torino magica ed esoterica avrà sicuramente sentito parlare del Palazzo del Diavolo, chiamato in questo modo per il suo portone in legno, meglio conosciuto come il Portone del Diavolo. E’ uno dei simboli più eclatanti del capoluogo sabaudo, considerato dagli esperti uno dei vertici dei due triangoli della magia nera - insieme a Londra e San Francisco - e della magia bianca - insieme a Lione e Praga. Lo potete notare passeggiando per via XX Settembre, al numero 40, al Palazzo Trucchi di Levaldigi che oggi ospita la sede della Banca Nazionale del Lavoro.

CENNI STORICI - Prima di addentrarci nelle leggende più inquietanti del Palazzo del Diavolo, parliamo un po’ di storia. Il portone fu scolpito nel 1675 da una manifattura di Parigi su richiesta di Giovanni Battista Trucchi di Levaldigi, conte e generale delle Finanze di Carlo Emanuele II. Basta osservare il portone per capire la cura che gli artigiani dell’epoca ebbero nel costruire questa meraviglia torinese. Il legno è riccamente intagliato e adorno di fiori, frutta, animali e amorini. Ciò che rende la porta magica - e che ha contribuito ad avvalorare le leggende - è il batacchio centrale che raffigura un diavolo scrutatore, mentre la parte finale è composta da due serpenti le cui teste si uniscono nel punto centrale.

COMPARSO DAL NULLA - I miti e le leggende relative al Portone del Diavolo si perdono nella notte dei tempi. Pare, infatti, che sia comparso completamente dal nulla. Si narra che un apprendista stregone, in una notte oscura, abbia invocato le forze malefiche e Satana stesso. Il diavolo, infastidito da questa invocazione, avrebbe punito lo stregone imprigionandolo dietro il portone in legno, senza che lui sia mai più riuscito a fuggire.

L’UOMO SCOMPARSO - Ma le leggende non finiscono qui. E ciò che rende inquietate la storia del Palazzo del Diavolo sono le morti misteriose che sarebbero avvenute al suo interno. Una risale a inizio ‘800, durante l’occupazione francese. Pare, infatti, che un tale maggiore Melchiorre Du Perril si fosse recato nel palazzo per trovare rifugio, prima di ripartire per un lungo viaggio con documenti segreti e importanti. Quella fu l’ultima volta che l’uomo vide la luce del sole: dall'edificio non riuscirà mai più ad uscire. La storia narra che vent’anni dopo, durante i lavori di ristrutturazione del palazzo, fu ritrovato uno scheletro, imprigionato e sepolto in piedi dietro le pareti in muratura.

LA BALLERINA UCCISA - Un’altra morte misteriosa risale al 1790, quando il palazzo era di proprietà di Marianna Carolina di Savoia. Quella fu un’epoca molto ricca, durante la quale all’interno dell’edificio si svolgevano spesso feste e ricevimenti. La leggenda narra che, durante uno di essi, una delle ballerine chiamate per intrattenere gli ospiti, morì tragicamente pugnalata. La stessa notte, su Torino, si alzò un vento impetuoso: un terribile temporale colpì la città e fece scappare tutti gli ospiti dal palazzo. Il colpevole dell’omicidio non fu mai trovato, né tantomeno l’arma del delitto. Ma c’è chi dice che il fantasma della ballerina aleggi ancora nelle stanze dell’edificio e compaia nelle notti oscure, all’arrivo del temporale.