I medici abbandonano il pubblico per il privato, via dalle Molinette per il nuovo Gradenigo
Una cinquantina di specialisti sarebbero in procinto di cambiare per avere condizioni migliorative e uno stipendio più alto. Trattative in particolare con l’Humanitas per il nuovo Gradenigo
TORINO - Il tema della Sanità in Piemonte è strettamente legato ai debiti accumulati negli anni e ai piani di rientro messi in atto dalla Regione Piemonte per colmare un buco che, pare finalmente, stia via via tornando a livelli normali, anche se la luce in fondo al tunnel non è ancora vicina. Questa situazione non può che avere ripercussioni anche sul personale medico degli ospedali pubblici torinesi che hanno iniziato un fuggi fuggi generale verso le strutture sanitarie private.
Una scelta di stipendio ma non solo
Se più medici pare che abbiano espresso il desiderio di lasciare il pubblico per il privato vuol dire che le motivazioni accomunano i professionisti del settore. In primis a voler cambiare sono i dottori e specialisti dell’ospedale Molinette. Per i medici vorrebbe dire avere delle condizioni migliori, un ambiente più tranquillo in cui lavorare soprattutto perché non dovrebbero più far i conti con il piano di rientro della Regione Piemonte. Ma non solo. Nel pubblico lo stipendio non può superare i 100 mila euro annui, mentre nel privato c’è chi arriva a guadagnare anche sei volte tanto. Condizioni che farebbero gola a chiunque.
Dall’ospedale Molinette al Gradenigo
Come detto prima, il fuggi fuggi coinvolge in particolare i medici dell’ospedale Molinette. Sarebbero una cinquantina quelli che a breve potrebbero compiere il «grande passo» verso una realtà che avvicinerà Torino a Milano. L’Humanitas, società che da tempo si era interessata all’ospedale Gradenigo, dovrebbe portare una ventata d’aria fresca e novità che parlano di un’esperienza positiva proprio nel capoluogo lombardo. Il Gradenigo è un ospedale più piccolo di quello che è le Molinette, un ambiente più tranquillo in cui lavorare e in cui badare ai particolari. I primi nomi si sono già fatti e sono quelli dell’ex responsabile della struttura semplice dei Trapianti Renali della Molinette, Gian Ruggero Fronda, quello del direttore della struttura semplice di Anestesia in cardiochirurgia, Mario Lupo, e il primario universitario di Medicina interna delle Molinette, professor Paolo Cavallo Perin, che a fine 2015 ha lasciato la cattedra. Lui, come tanti altri, dovrebbe essere un nome d’eccellenza per la nuova realtà di corso Regina Margherita.