28 marzo 2024
Aggiornato 09:30
L'ex ct della nazionale punta sui bianconeri

Lippi: La Juventus può sognare

Marcello plaude al nuovo corso di Antonio Conte: Una squadra «molto tosta, ha determinazioen e serietà nel lavoro. Ha le caratteristiche delle grandi squadre e in più un fuoriclasse come Buffon»

MILANO - Marcello Lippi punta sulla Juventus. L'ex commissario tecnico della Nazionale, e in passato icona del club bianconero, plaude al nuovo corso di Antonio Conte: «Questa Juve è molto tosta, ha determinazione, serietà nel lavoro e applicazione - afferma ai microfoni di Radio Anch'io Lo Sport su Radio Uno -. Conte era un trascinatore già da giocatore, sta trasmettendo ai suoi giocatori la sua juventinità. Ma non è solo questo: c'è anche organizzazione di gioco, le cose non basta farle vedere alla lavagna, bisogna metterle in pratica. D'altra parte i migliori allenatori sono spesso ex centrocampisti».

I bianconeri sono ancora imbattuti in serie A, e hanno vinto gli scontri diretti con Milan, Inter e Lazio: «La Juventus può sognare, eccome - prosegue l'ex tecnico -. Ha le caratteristiche delle grandi squadre e in più un fuoriclasse come Buffon. Ci sta che concedi qualcosa ad avversari bravi come te, ma se in porta hai un numero uno di quel tipo, tutto diventa più facile. Pirlo? Un altro fuoriclasse. E' una battuta, ma in Sudafrica non ho potuto puntare né sull'uno, né sull'altro».

Lippi in più occasioni ha ribadito i progetti futuri: «Mi piacerebbe allenare all'estero, magari una Nazionale - afferma il viareggino -. Prenderla e portarla ai Mondiali del 2014. Perché non in Italia? Ho già fatto quello che dovevo fare. Tre-quattro anni fa ebbi la possibilità di andare al Milan, poi saltò tutto. Comunque - continua - ricevo spesso telefonate, anche da club italiani. Ma non mi piace dirlo in giro, per rispetto dei miei colleghi».

Juventus, Inter e lo scudetto del 2006. Una questione tuttora irrisolta: «Il tavolo della pace è l'occasione per chiarirsi definitivamente - puntualizza Lippi -. Ce n'è necessità e mi auguro che ne venga fuori qualcosa di positivo».

Infine un giudizio sulla Nazionale di Cesare Prandelli: «La gente si sta affezionando di nuovo, è una buona cosa - spiega Lippi -. Balotelli? Già prima dei Mondiali dicevo ad Abete che sarebbe diventato un punto di riferimento, ma in quel momento non era determinante neanche nell'Under 21. La Nazionale è un premio a chi se la merita».