Verstappen e Ricciardo se le danno di santa ragione... con le arti marziali
Non c'è solo la pista: i due piloti della Red Bull si sono scontrati anche con il kendo, una disciplina vecchia di trecento anni a base di grida tradizionali e spade di bambù. La preparazione ideale per entrare nell'atmosfera del Sol Levante, che ospiterà questo weekend di gara sul circuito di Suzuka
TOKYO – Non si limitano a scontrarsi in pista per la vittoria dei Gran Premi, Max Verstappen e Daniel Ricciardo (come hanno fatto lo scorso weekend a Sepang dove è stato proprio il baby fenomeno olandese a trionfare), ma si menano anche con le arti marziali. Alla vigilia del Gran Premio del Giappone, il duo della Red Bull ha fatto una sosta a Tokyo dove si è dedicata alla disciplina del Kendo, vecchia di trecento anni: tutta rispetto, potenza e tecnica, forse la preparazione ideale per un weekend di gara.
Antipasto
Abbigliati da capo a piedi con il classico vestito protettivo e tenendo in mano le tipiche spade di bambù, i compagni di squadra hanno preso lezioni dove sono state insegnate loro le mosse giuste, prima di affrontare un match vero e proprio. Verstappen è apparso inizialmente un po' ansioso all'idea di esagerare con l'aggressività, mentre Ricciardo si è subito trovato a suo agio con le grida tradizionali di questo tipo di combattimento. «Il kendo mi è piaciuto, mi ha divertito sia da vedere che da praticare – ha spiegato l'australiano – La prima parte è vocale: cerchi di dimostrare la tua autorità con gli urli, poi procedi con le mosse fisiche. Breve, acuto e potente: mi è piaciuto». E adesso, tutti a Suzuka, per cominciare le battaglie sull'asfalto.
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