Beltramo: Marquez può battere ogni record, a meno che...
A 24 anni e mezzo ha già vinto cinque Mondiali e sessanta Gran Premi: più di Valentino Rossi alla sua età. Se avrà voglia di continuare come adesso, potrà vincere come nessun altro, sempre che a forza di cadere e di prendersi tutti questi rischi alla fine non si spaventi e cambi stile di guida
MILANO – Sta battendo tutti i primati di precocità, si avvia verso il suo sesto titolo iridato e c'è chi scommette già che potrebbe diventare un domani il più grande di tutti i tempi: «Ciò di cui tutti discutono in questo momento è la straordinaria velocità di Marc Marquez – commenta il nostro Paolo Beltramo – A 24 anni e mezzo (lui è nato il 17 febbraio del 1993 a Cervera, in Spagna), ha già vinto cinque Mondiali e sessanta Gran Premi. Alla sua età, Valentino Rossi aveva vinto meno. Non si può negare che sia un fenomeno e, se avrà la voglia di continuare come adesso, potrà anche battere qualsiasi record».
Non è Superman
Ma c'è una potenziale spada di Damocle che aleggia sul suo avvenire: «Detto questo, però, bisogna anche ribadire che Marquez, per il momento, ha avuto sempre uno stile molto aggressivo: cerca quasi la caduta per capire dove sia il limite – sottolinea Paolone – Quest'anno, infatti, sembra che sia caduto venticinque volte: veramente tantissimo, e mancano ancora quattro gare. Finisce per terra in modo non pericoloso, quasi sempre scivola, e adesso sono più frequenti le cadute con l'anteriore che con il posteriore, ma è comunque un rischio. Come approccio, finora, ha funzionato: riesce anche a salvare certe situazioni incredibili in modo spettacolare. Eppure c'è un però: senza voler augurare nulla di male a nessuno, il giorno in cui dovesse per sfortuna farsi qualcosa, come finora non gli è abituato, come reagirà? Sentirsi invincibili e immortali finché non ti succede niente è abbastanza naturale, soprattutto quando guidi in quel modo da superuomo, sempre di traverso. Ma questa caratteristica che lo rende così veloce potrebbe diminuire un pochino nel caso in cui si spaventasse o prendesse una botta un po' più forte. Questo è l'unico vero punto interrogativo sul futuro di Marquez».
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