19 aprile 2024
Aggiornato 17:00
I due piloti della Mercedes alla vigilia del Principato

La ricetta di Lewis Hamilton: «Come si vince il GP di Montecarlo»

Per far propria la gara più affascinante dell'intero calendario della Formula 1 serve la massima concentrazione mentale, per evitare errori che si pagano cari, e una grande consapevolezza degli ingombri della propria macchina, che da quest'anno per regolamento è ancora più larga

MONTECARLO – Il Gran Premio di Montecarlo è una gara unica, il gioiello della corona del calendario di Formula 1. La corsa che ogni pilota vuole vincere, ma per riuscirci serve una precisione di guida ancora superiore rispetto agli altri tracciati. E Lewis Hamilton, che qui ha già trionfato, sa bene come allenarsi: «Come mi preparo per Montecarlo? Ormai sono anni che lo faccio. Passo molto tempo in sede con gli ingegneri per studiare i vecchi GP. E ieri sera ho percorso il circuito con la mia Smart cercando di visualizzarlo: ma non è così facile, con tutto il traffico intorno! È un circuito molto difficile, più mentale che fisico. Bisogna restare concentrati, fare tesoro dell'esperienza e trovare il miglior assetto. Quest'anno, con una macchina più larga e potente, bisognerà imparare tutto da capo. E cominceremo piano, per poi alzare il ritmo: così, quando arriveremo al giro decisivo delle qualifiche, avremo raggiunto il 100%». Quello del Principato è un circuito che non perdona: basta commettere un errore di valutazione di qualche millimetro nella frenata o nel punto di corda della curva, e si finisce contro il muro: «Noi piloti siamo sempre in cerca di sfide, e Montecarlo è una di quelle vere, che personalmente amo – conferma Valtteri Bottas – È divertente guidare su queste strade. Io, poi, lì ci vivo, quindi le conosco bene. È uno di quei GP in cui devi dare il massimo, stare concentrato perché è estenuante mentalmente. Bisogna concentrarsi su ogni curva di ogni giro, perché gli errori si pagano cari. È impegnativo, ma anche divertente».

Sempre più difficile
Quest'anno, con le macchine diventate per regolamento più larghe, più pesanti e più veloci, la sfida si preannuncia ancora più impegnativa: «Ormai sono abituato a guidare queste macchine più larghe, conosco le dimensioni, ma questa pista è particolarmente stretta – spiega Hamilton – Come con le auto da strada, bisogna farci l'occhio. E per i sorpassi sarà ancora più dura, non che normalmente lì se ne facciano... E cercando di avvicinare la macchina il più possibile ai guard rail, i piloti dovranno dimostrare la loro conoscenza degli ingombri. Sono sicuro che qualcuno sfiorerà le barriere, ma speriamo che non ci siano incidenti troppo gravi». Gli fa eco il suo compagno di squadra: «Con le macchine di quest'anno la sfida sarà ancora maggiore, perché bisogna spingerle di più, essere più aggressivi per trovare il limite. A Montecarlo è ancora più complicato e serve più precisione, poi con le macchine più larghe ci sarà ancora meno spazio a disposizione».