ROMA – I primi due anni dal ritorno in MotoGP sono stati di apprendistato per la Suzuki, ma da questa stagione il team principal Davide Brivio conta di iniziare a fare sul serio: «Il nostro terzo anno sarà interessante: l'inizio della sfida. Nei primi due abbiamo fatto esperienza, nel 2017 abbiamo due nuovi piloti. Il team è più esperto, la moto migliorata. Siamo allo stesso livello dei nostri rivali e dobbiamo iniziare a dar battaglia. Guardiamo a questa stagione con grande interesse. In teoria dovremmo migliorare, ma sarà dura. Nel 2016, il secondo anno, è stato impressionante vincere già una gara ma soprattutto lottare costantemente per il podio, nella seconda parte dell'anno. Ora il difficile sarà continuare così». Tutta nuova la coppia di piloti: «Andrea è uno dei top rider, ha molta esperienza, e con lui potremo lottare fin dalla prima gara per il podio e la vittoria. Alex lo stiamo facendo crescere: ha grande talento ma deve prendersi il tempo per conoscere la MotoGP e il team. Il prima possibile speriamo di riuscire a portare entrambi nel vivo della lotta. Non vediamo l'ora. Andrea è un pilota esperto, preciso nei commenti, sa cosa gli serve e ci serve per migliorare. Perciò contiamo di sfruttare la sua esperienza e il suo talento per portarci i migliori risultati possibili. Il giovane Alex dalla Moto2 ci porta energia, entusiasmo, motivazione e saremo noi a dovergli dare la nostra esperienza. Gli insegneremo e vedremo crescere il suo talento, che è sempre un fatto molto emozionante per un team. Iniziamo con un pilota esperto e uno giovane ma l'obiettivo è di portarli il più in alto possibile durante la stagione». La punta di diamante sarà ovviamente il Maniaco, ex ducatista e ormai pilota tra i più esperti e competitivi del Mondiale: «Andrea ha già dimostrato di essere uno dei migliori della MotoGP, vincendo una gara e lottando spesso per la vittoria. Ora sta a noi dargli il pacchetto per lottare al top. Ci aspettiamo che sia della partita per il podio e per il successo. Lo volevamo fortemente per il suo talento, la sua esperienza e la sua abilità, per farci fare un passo avanti prestazionale. Dopo quattro anni con la Ducati può identificare i nostri punti deboli e di forza e indicare agli ingegneri i miglioramenti. Lo ha fatto già dai primi test. In generale è contento della moto, del telaio, del motore, ma l'elettronica va migliorata. L'ho trovato fiducioso e rilassato, ma con la sua esperienza potremo fare un altro passo avanti nello sviluppo».
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