Parla Montella: "Malinconia da Milan"
L'ex allenatore rossonero ha ripercorso alcune tappe della sua avventura milanista, giudicando anche l'attuale squadra in mano a Gattuso

MILANO - Un 2018 completamente da dimenticare quello di Vincenzo Montella, esonerato a fine 2017 dal Milan dopo una serie di risultati e prestazioni indecorose, assunto poco dopo dal Siviglia ma cacciato anche da lì dopo aver combinato, se possibile, quasi più disastri che a Milano. Riposo forzato da allora, il tempo di analizzare cosa non è andato e, soprattutto, perchè: oggi Vincenzo Montella è un disoccupato di lusso, in attesa di valutare l'occasione giusta per ripartire, per rilanciare un nome che nell'ultimo anno è finito nei bassifondi delle quotazioni tecniche della panchina.
Analisi
Oggi Montella si racconta, intervenendo alla trasmissione radiofonica di Radiorai "Radio Anch'io lo Sport", soffermandosi in particolar modo sul suo vecchio Milan: "Non ho rancori verso i rossoneri - ammette l'allenatore campano - anche se il mio lavoro a Milano è stato incompleto, la squadra era tutta nuova, era stato cambiato tanto e ci voleva tempo per far rendere tutti al massimo. Quest'anno è stato allestito un organico molto forte, soprattutto con l'arrivo di Higuain ma anche con i giovani acquistati l'anno passato e che ora stanno crescendo. Se guardo il Milan? Sempre, e lo guardo con affetto e malinconia». Parole che riassumono abbastanza chiaramente un sentimento di sconfitta personale: Montella non lo dice apertamente, ma sa di aver perso un'occasione importante a Milanello, pregiudicandosi (forse) anche qualche altra chiamata prestigiosa, nonostante un buon primo anno (con annessa Supercoppa Italiana strappata alla Juventus), idee di gioco discrete, il tutto gettato via con una seconda annata da incubo, durata fortunatamente all'incirca solo tre mesi.